Ecografia multiparametrica nella diagnosi e classificazione delle steatosi

Ecografia multiparametrica nella diagnosi e classificazione delle steatosi

Editato da: Veronica Renzi il 27/04/2023

Il Dott. Antonio De Fiores, esperto in Radiologia a Roma, ci parla dell’importanza dell’ecografia multiparametrica nella diagnosi e classificazione delle steatosi

Che cos’è la steatosi epatica

La steatosi epatica (NAFLD) è una patologia caratterizzata da accumulo di grassi superiore al 5% nelle cellule del fegato.

È importante non sottovalutarla per la concreta possibilità che evolva verso la NASH (steatoepatite non alcolica, la fibrosi e la cirrosi).

Il gold standard per la diagnosi differenziale tra NAFLD (Non Alcolic Fatty Liver Disease) e NASH (Non Alcolic Steatohepatitis) è ad oggi la biopsia epatica che però è una tecnica invasiva.

Ci sono tuttavia nuove possibilità tecnologiche per identificare e quantificare l’infiammazione, queste sono:

  • La risonanza magnetica reference standard, ma è raccomandata in prima linea perché costosa e scarsamente reperibile;
  • Le tecniche ecografiche quantitative: ovvero tecniche che valutano il coefficiente di attenuazione del fascio ultrasonoro e l’energia di fascio US di ritorno dal tessuto, esse sono correlate con la microstruttura dello stesso.

La steatosi si classifica quindi in lieve, moderata e severa: la soglia nella quantificazione (CAP) è 5 KPa, sopra i 15 KPa si parla di fibrosi.

Ricordiamo che nessun marcatore serico/score clinico è ottimale per distinguere NAFLD/NASH, ma se ci sono enzimi elevati è più preoccupante.

Come quantificare e classificare le NASH?

Possiamo quantificare e classificare le NASH attraverso una scala che va da F0 a F4:

  • Solo NASH stadio F0-F1 e assenza di fibrosi
  • Stadio F2 fibrosi lobulare
  • Stadio F3 fibrosi avanzata
  • Stadio F4 Cirrosi (possibile epatocarcinoma)

L’ecografia B-mode ha bassa sensibilità nel diagnosticare la presenza di fibrosi per cui si ricorre alla metodica non invasiva e più in uso: l’elastosonometria e in particolare la sheare-wave Techniques

La velocità della sheare-wave è proporzionale alla rigidità (Stiffness) del tessuto epatico e quindi alla quantità di tessuto fibrotico: Fibrosi -> Rigidità -> Velocità SW

Studi recenti hanno affermato la possibilità di una reversibilità del quadro nei pazienti con stadio F2 e F3, non nello stadio F4.

Stadiazione della cirrosi epatica (F4)

Ricordiamo però che ci sono sottostadi per valutare la cirrosi epatica compensata F4 e fare diagnosi di cACLD (compensated advanced chronic liver disease) epatopatia cronica a rischio di sviluppare ipertensione portale clinicamente significativa (CSPH).

Anche in questo l’ecografia multiparametrica e in particolare l’elastosonometria ci viene in aiuto e ci permette di analizzare:

  • Entità della fibrosi
  • Presenza di cACLD
  • Presenza di ipertensione portale clinicamente significativa (CSPH)

Infine non si deve dimenticare l’importanza di una correlazione con l’elastometria splenica, la quale ci permette di valutare l’ipertensione portale.

In conclusione, nella pratica clinica è necessario per un corretto studio della steatosi epatica eseguire l’ecografia multiparametrica.

Radiologia a Roma