Emorroidi: che cosa sono e come affrontarle?

Emorroidi: che cosa sono e come affrontarle?

Editato da: Marta Buonomano il 20/04/2023

Il nostro esperto in Chirurgia Generale e Colonproctologia a Modena, il Dott. Enrico Merolla, ci spiega come prevenire e affrontare le emorroidi

Emorroidi: un problema fastidioso

Le emorroidi sono glomeruli venosi della porzione inferiore del canale anale e dello sfintere anale. Sono deputate ai meccanismi di continenza alle feci, insieme ai muscoli sfinteri dell'ano. Le vene emorroidarie infatti formano una sorta di plug (tappo) responsabile del 15%-20% della continenza alle feci. Sono alloggiate sotto la mucosa della porzione inferiore del canale anale nel contesto di un tessuto connettivo che le fornisce supporto.

Si stima che almeno il 60% della popolazione mondiale soffra o abbia sofferto di malattia emorroidaria. La genesi della malattia emorroidaria è strettamente legata al fisiologico deterioramento dei tessuti con il passar del tempo. Infatti negli anni il tessuto connettivo che fornisce supporto alle vene emorroidarie si indebolisce e questo facilita il prolasso delle emorroidi verso il basso durante la defecazione (teoria del prolasso). Inoltre la stessa degenarazione di questo tessuto connettivo di supporto determina una progressiva minore efficienza delle vene emorroidarie nel garantire il ritorno venoso al cuore da questo distretto anatomico. Questi due meccanismi si traducono in due effetti principali: il primo è che le vene emorroidarie perdendo supporto tendono a prolassare verso il basso durante la defecazione fino a poter fuoriuscire dall'ano, il secondo è che si gonfiano riempendosi di sangue venoso che non riescono a far defluire in alto verso il cuore.

uomo seduto in un bosco

Quali sono i sintomi delle emorroidi?

Queste due condizioni si traducono nei sintomi che più comunemente caratterizzano la malattia emorroidaria: senso di prolasso emorroidario, dolore, sanguinamento. Tali sintomi non sempre necessariamente si presentano tutti insieme, più spesso ne sono presenti uno o due.

 

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Come si classificano le emorroidi?

Abitualmente la malattia emorroidaria è classificata in quattro stadi in base all'entità anatomica del prolasso delle vene emorroidarie:

  1. Emorroidi interne senza prolasso;
  2. Emorroidi prolassanti all'esterno (in particolare in seguito alla defecazione) ma con prolasso che si riduce e sparisce in maniera spontanea;
  3. Emorroidi prolassanti all'esterno e che necessitano di una riduzione manuale delle stesse;
  4. Emorroidi stabilmente prolassate all'esterno e non riducibili. L'entità del prolasso anatomico, e quindi il grado della malattia, non sempre correla con l'entità e la ricorrenza dei sintomi.

Perché si manifestano le emorroidi?

La malattia emorroidaria è sostanzialmente una patologia da insufficienza venosa, fortemente condizionata dal fisiologico invecchiamento dei tessuti. Negli anni infatti il tessuto connettivo di supporto delle vene emorroidarie perde tono e consistenza; le vene emorroidarie pertanto diventano meno competenti nella loro funzione di ritorno di sangue venoso al cuore dal canale anale, si gonfiano e possono iniziare a prolassare verso il basso, specialmente durante la defecazione. Inoltre gonfiandosi possono infiammarsi causando dolore o possono rompersi e quindi sanguinare. I principali fattori di rischio che possono aumentare l'incidenza di questa patologia sono: predisposizione familiare, gravidanza, stipsi cronica, sedentarietà, stazione eretta prolungata, sforzi eccessivi.

donna seduta

È possibile prevenire le emorroidi?

La prevenzione della malattia emorroidaria può essere eseguita attraverso: attività fisica quotidiana, dieta ricca in fibre, adeguata introduzione di liquidi (bere almeno due litri di acqua ogni giorno), prevenzione o cura della stipsi eventualmente anche attraverso l'uso di lassativi su consiglio medico, evitare uno stile di vita sedentario, eseguire attività fisiche volte soprattutto al rinforzo dei muscoli del pavimento pelvico come il pilates (raccomandazione molto forte in gravidanza unitamente ai corsi pre-parto dove oggi viene concessa molta attenzione alla ginnastica pelvica, estremamente utile ed efficace nella prevenzione della malattia emorroidaria).

Come curare le emorroidi?

La malattia emorroidaria di primo e secondo grado può essere agevolmente curata attraverso l'utilizzo di pomate ad uso locale. Nel secondo grado possono verificarsi delle reali condizioni di flebiti emorroidarie interne che abitualmente si curano con l'uso di supposte a base di cortisone ad azione esclusivamente locale. Il secondo grado non responsivo a questo tipo di trattamenti medici conservativi può beneficiare di iniezioni di sclerosanti, specialmente se il sintomo predominante è il sanguinamento, o di terapia chirurgica in caso di persistenza dei sintomi.

La malattia di terzo e quarto grado usualmente richiede quasi sempre inevitabilmente la terapia chirurgica. Attualmente i due principali e possibili trattamenti chirurgici per la malattia emorroidaria sono l'emorroidopessi e dearterializzazione emorroidaria (efficace nel secondo e terzo grado), e l'emorroidectomia (ormai destinata esclusivamente al quarto grado). L'emorroidectomia consiste nell'asportazione delle emorroidi. La dearterializzazione emorroidaria con emorroidopessi consiste in una doppia procedura: la prima è la chiusura, doppler guidata, delle arterie emorroidarie, in modo da ridurre il flusso di sangue in ingresso nelle vene emorroidarie, che in questo modo si sgonfiano, e in caso di sanguinamento ricorrente smettono; la seconda è l'emorroidopessi, ossia il riposizionamento delle emorroidi nella loro posizione originaria all'interno del canale anale.

I principali accorgimenti da tenere dopo l'operazione sono: buon igiene intima locale, adeguata assunzione di fibre ed acqua, riposo ed astensione dall'attività fisica per alcuni giorni.

 

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