Emorroidi: conoscere il problema per poterlo risolvere

Editato da: Serena Silvia Ponso il 05/04/2023

La malattia emorroidaria è molto frequente, e le condizioni che possono predisporre a tale sintomatologia sono da ricondurre a stipsi, aumento della pressione addominale, sforzi durante l’evacuazione e gravidanza, che favoriscono l’abbassamento dei plessi emorroidari.

Tale discesa o prolasso mucoso è responsabile della patologia emorroidaria

Quali sono i sintomi?

Alcuni dei sintomi che compaiono e che fanno pensare che si tratti di malattia emorroidaria sono:

  • Sanguinamento durante la defecazione o alla fine;
  • Sensazione di prurito, spesso associato a un senso di ano umido;
  • Prolasso, che può ridursi spontaneamente o persistere;
  • Senso di bruciore;
  • Comparsa di noduli esterni dolenti, che possono insorgere acutamente

Come si fa la diagnosi?

L’esame obiettivo che valuta un eventuale prolasso o complicazioni della malattia emorroidaria, come ad esempio la trombosi, abbinato all’anoscopia sono esami insostituibili per porre diagnosi di emorroidi e escludere altre malattie a carico del tratto esaminato.

I trattamenti possibili

Numerosi sono i trattamenti medici proposti per alleviare i sintomi.

Riferendosi alle linee guida, per le emorroidi di I-II grado occorre trattare le possibili cause. Ovvero, in caso di stipsi suggerire l’assunzione di fibre vegetali; se presente la diarrea trattarla, ridurre lo sforzo e il tempo per la defecazione.

Per le emorroidi di III-IV grado è fondamentale affidarsi a uno specialista, dato che la scelta del trattamento è operatore dipendente: varia con l’esperienza del chirurgo e si adatta alle condizioni generali del paziente.

Tecniche chirurgiche: quali scegliere?

Numerose sono le tecniche di cura, ambulatoriale o in regime di ricovero.

Si possono proporre trattamenti senza anestesia o con la sola anestesia locale, come la legatura elastica, la foto-coagulazione, la sclerosi o la dearterializzazione con l’impiego del laser o interventi più radicali che necessitano di ricovero.

Nel tempo sono state numerose le trasformazioni apportate all’intervento chirurgico per la cura delle emorroidi. Dal metodo classico (emorroidectomia tradizionale aperta) al metodo Longo (riposizionamento delle emorroidi prolassate) al metodo THD (sutura dei rami terminali dell'arteria emorroidaria) a tecniche Help e LHP che utilizzano la sonda laser.

Urgenze emorroidarie: che fare?

Frequenti sono le richieste di visita per l’insorgenza di dolori acuti emorroidari, per lo più secondari a trombosi. Quando il dolore è intenso e non si attenua, si può effettuare ambulatoriamente una piccola incisione in anestesia locale per asportare il/i coagulo/i.

Altrettanto frequenti le richieste di visite urgenti per importanti emorragie.

In tali casi, lo specialista, a seconda della causa e degli strumenti a sua disposizione, può porre rimedio ambulatorialmente.

Chirurgia Generale a Milano