Emorroidi: quando ricorrere alla chirurgia?
Autore:Le emorroidi sintomatiche rappresentano una condizione patologica molto comune, oltre che la causa più frequente di visita chirurgica proctologica. In questo articolo il Dott. Marco Brizzolari, specialista in Chirurgia Generale, ci spiega quando è necessario ricorrere alla Chirurgia
Quali sintomi comportano le emorroidi?
Quando le emorroidi diventano “problematiche” si verifica un ingrossamento patologico dei gavoccioli emorroidari, normalmente presenti in tutte le persone, in maniera similare a quando una spugna si riempie di liquido, che nel caso delle emorroidi è il sangue.
I sintomi più frequenti sono il sanguinamento, generalmente di colore rosso vivo in corrispondenza della defecazione, il dolore e/o bruciore nella regione dell’ano e spesso la fuoriuscita (prolasso) delle emorroidi durante la spinta per l’evacuazione delle feci.
Perchè è importante una visita chirurgica proctologica?
Per poter eseguire una diagnosi di certezza di emorroidi è necessaria una visita proctologica da parte di un chirurgo esperto in materia, dal momento che altre patologie potrebbero essere responsabili di una sintomatologia analoga, quali ragadi, fistole anali, polipi del retto e tumori maligni.
Quali sono i trattamenti possibili per le emorroidi?
In base ai sintomi e all’entità del prolasso si distinguono tradizionalmente 4 gradi di patologia emorroidaria a gravità crescente dal primo al quarto grado.
Nei gradi iniziali è generalmente sufficiente un trattamento con appositi farmaci (creme da applicare localmente o farmaci/integratori da assumere per bocca) da utilizzare nei momenti di bisogno; in alternativa sono possibili procedure come le legature elastiche, una procedura semplice se eseguita da un proctologo esperto, che consente già al momento della visita ambulatoriale di eliminare le emorroidi più fastidiose senza necessità di ricovero ospedaliero.
Quando invece le emorroidi risultano più voluminose e sintomatiche e in presenza di un grado di prolasso più avanzato, risulta indicato l’intervento chirurgico.
Ci sono varie possibilità di intervento chirurgico per le emorroidi?
Le modalità di intervento sono molteplici: tra tutte occorre menzionare la THD, un intervento innovativo che non asporta le emorroidi ma, attraverso delle suture che il chirurgo esegue all’interno del retto, consente nella maggior parte dei casi la risoluzione del problema. Il principale vantaggio di questo intervento è la significativa riduzione del dolore post-operatorio rispetto ad altre tecniche chirurgiche.
Alternative terapeutiche chirurgiche sono rappresentate dalla muco-prolassectomia meccanica secondo Longo e dal tradizionale intervento di emorroidectomia (nelle varianti secondo Milligan-Morgan o secondo Ferguson). L’intervento di emorroidectomia trova le sue principali indicazioni nei pazienti con emorroidi particolarmente voluminose, quando non si ritenga indicato eseguire un intervento più conservativo, o in caso di recidiva delle emorroidi già sottoposte in precedenza ad altro intervento chirurgico.
Quanto dura un intervento e come si svolge il decorso post-operatorio?
Mediamente, un intervento chirurgico per le emorroidi dura 30-60 minuti. Gli interventi per le emorroidi richiedono in genere il pernottamento in ospedale per una notte (dopo l’intervento) e, se il decorso è regolare, il giorno successivo il paziente viene dimesso con tutte le indicazioni necessarie per quando tornerà a casa, compreso l’appuntamento per la visita proctologica di controllo in modo che gli venga assicurata la continuità assistenziale.