Fecondazione eterologa con ovodonazione

Fecondazione eterologa con ovodonazione

Editato da: Sharon Campolongo il 29/03/2023

La fecondazione eterologa con ovodonazione può dare un’opportunità a donne che non possono avere figli di compiere il proprio desiderio di maternità. Cerchiamo di capire meglio di che cosa si tratta e come avviene grazie all’intervento del Dott. Angelo Tocci, specialista in Ginecologia

Che cos’è la fecondazione eterologa con ovodonazione?

La fecondazione eterologa con ovodonazione è una metodica di fecondazione assistita in cui gli ovociti, cioè i gameti femminili, vengono prelevati da una donatrice compatibile con la ricevente per i caratteri medici (gruppo sanguigno, per esempio) e più simile possibile, dal punto di vista estetico, alla paziente che riceve gli ovociti. Ciò consente di aumentare la probabilità di somiglianza estetica del bambino con la madre ricevente.

Quali sono le caratteristiche delle donatrici?

Le donatrici sono giovani, al massimo 35 anni, ma spesso più giovani, in modo da garantire il massimo possibile dei risultati in termini di gravidanza e di “bimbo in braccio”. Le gravidanze così ottenute sono inoltre a basso rischio, in quanto i rischi principali della gravidanza tra cui l’aborto spontaneo dipendono dall’età della donatrice e quindi sono molto ridotti.

Quali sono le fasi dell’ovodonazione e quando viene realizzata?

Presso Gruppo Donnamed, le fasi principali dell’ovodonazione sono:

  1. Valutazione della capacità gestazionale della ricevente, cioè della possibilità di portare avanti una gravidanza senza rischi eccessivi, attraverso la visita, l’ecografia ginecologica e una serie di esami. L’età della ricevente è un punto fondamentale, non derogabile in Italia: la ricevente non deve aver compiuto 50 anni.
  2. Ricerca della donatrice più idonea, che viene studiata per le principali malattie genetiche, le patologie infettive, la presenza di malattie e condizioni ereditarie, anche psichiatriche, che vengono escluse.
  3. Creazione degli embrioni in provetta, che derivano dall’unione degli ovociti della donatrice e del seme del compagno o marito della paziente ricevente.
  4. Preparazione dell’utero della ricevente a ricevere gli embrioni generati in vitro.
  5. Trasferimento degli embrioni.
  6. Test di gravidanza.
  7. Gestione della gravidanza che può essere effettuata interamente presso Gruppo Donnamed.

La ovodonazione viene effettuata quando la paziente ricevente è priva di ovuli, o quando per la sua età, o per ripetuti fallimenti con le proprie uova, è consigliabile utilizzare ovociti donati da una donna giovane.

Il numero di ovuli ottenibili è variabile. Il numero medio considerato da noi ottimale è di 8, ma si possono utilizzare anche 6 o 12 ovuli.

Quanto è efficace questa metodica?

Le percentuali di riuscita dell’ovodonazione si attestano intorno al 50% di gravidanze per tentativo, cioè di transfer embrionale. Poiché nella maggior parte dei casi si generano più embrioni in modo da garantire più di un transfer embrionale, la percentuale cumulativa di successo (con uno o più transfer embrionali) è molto elevata e quasi tutte le coppie riescono ad avere un figlio con questa metodica.

La donatrice è una donna sana, priva delle principali malattie genetiche e tare ereditarie. Tuttavia, volendo escludere la maggior parte delle patologie genetiche, si può ricorrere al matching genetico, escludendo in questo modo migliaia di patologie che, pur non manifeste nella donatrice, possono manifestarsi a seguito del casuale incontro di un gene anomalo della donatrice, non funzionante, con un gene anomalo del partner maschile, non funzionante.

È inoltre possibile, sebbene quasi mai consigliato, ricorrere alla selezione degli embrioni sani mediante lo screening genetico pre-impianto, una specie di precocissima amniocentesi, che serve a trasferire in utero solo gli embrioni con cromosomi normali.

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