Fibrosi polmonare: scopri di più!

Autore: Prof. Alessandro Sanduzzi Zamparelli
Pubblicato: | Aggiornato: 23/03/2023
Editor: Sharon Campolongo

Il Prof. Alessandro Sanduzzi Zamparelli, esperto in Pneumologia, ci spiega in che cosa consiste la fibrosi polmonare, approfondendone la diagnosi e il trattamento

Che cos’e la fibrosi polmonare?

La fibrosi polmonare è una malattia cronica irreversibile, nella quale si perde la elasticità del polmone, che si fa più piccolo, per cui incamera meno aria, determinando difficoltà respiratoria ingravescente

Quanto è diffusa?

Si tratta di una malattia rara, per quanto riguarda le forme idiopatiche, cioè senza una causa nota; mentre le forme secondarie ad altre patologie, come le malattie reumatiche ad esempio, sono decisamente più frequenti

Perché ha origine?

Come detto precedentemente, a parte forme che non riconoscono una causa identificabile, in molti casi a monte della fibrosi ci sono altre patologie: in ogni caso si forma a livello polmonare un tessuto fibroso, in altre parole una vera e propria cicatrice, che si sostituisce in modo sempre più esteso al tessuto elastico polmonare

Quali sono i sintomi?

I prima sintomi a comparire sono:

  • Tosse secca, irritativa, incoercibile, senza emissione di espettorato;
  • Dispnea, cioè una difficoltà respiratoria che prima si manifesta dopo sforzo, poi, via via, per sforzi sempre più lievi, fino a comparire a riposo.

ragazzo che tossisce

A quali esami deve sottoporsi il paziente per avere una corretta diagnosi?

Nel sospetto di una fibrosi polmonare, è indispensabile innanzitutto una visita pneumologica, perché lo specialista può evidenziare dei rumori particolari (i crepitii) che sono tipici di questa malattia.

Successivamente, lo Pneumologo prescriverà di effettuare quanto prima la spirometria, insieme ad altri test funzionali respiratori, come il test del cammino a 6 minuti, e soprattutto la TAC del torace ad alta risoluzione.

Come si può trattare una fibrosi polmonare?  

Al giorno d’oggi, esistono due farmaci antifibrotici che sono prescrivibili, mediante formulazione di un adeguato piano terapeutico, purché la compromissione della funzionalità respiratoria non sia molto avanzata: l’indicazione terapeutica c’è per le forma idiopatiche, cioè senza causa nota, e per le forme secondarie che vanno in progressione, cioè che peggiorano nell’arco dell’ultimo anno.

Inoltre, è bene ricordare che presso centri pneumologici specializzati, sono in atto numerose sperimentazioni cliniche su nuovi farmaci non ancora in commercio, che potrebbero rappresentare il futuro prossimo della terapia della fibrosi polmonare.

Prof. Alessandro Sanduzzi Zamparelli
Pneumologia e Malattie Respiratorie

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