Filler: i rischi associati all’uso di sostanze non naturali

Filler: i rischi associati all’uso di sostanze non naturali

Editato da: Antonietta Rizzotti il 04/04/2023

Il trattamento iniettivo riempitivo (filler) dei tessuti molli è la seconda procedura estetica maggiormente eseguita, dopo la tossina botulinica di tipo A, negli Stati Uniti. Ne parla il Prof. Giorgio De Santis, esperto in Chirurgia Plastica a Modena

Quali sono i rischi associati all’uso di sostanze non naturali ed estranee al corpo?

Sebbene i materiali riassorbibili, come l’acido ialuronico, sono quelli maggiormente utilizzati in campo estetico, esistono altri materiali iniettabili, non riassorbibili, usati per migliorare i volumi dei tessuti molli e per riempire i difetti sottocutanei.

Molti istituti non approvano la somministrazione di questi materiali e nonostante queste limitazioni, molti pazienti preferiscono recarsi all’estero per effettuare il loro trattamento estetico.

Queste sostanze rimangono per decenni nei tessuti e possono potenzialmente causare infiammazioni in qualsiasi momento. I filler non riassorbibili possono causare reazioni avverse sia nel sito di iniezione sia nelle aree circostanti. Queste reazioni possono verificarsi in qualsiasi momento, sia immediatamente sia molti anni dopo l'iniezione.

Quali reazioni avverse possono verificarsi dopo l'iniezione di filler non riassorbibili?

La maggior parte delle complicanze ritardate, in seguito all'iniezione di filler non riassorbibili, è stata attribuita da molti autori ad un'infezione batterica di basso grado che circonda il materiale estraneo. La prevalenza delle complicanze sembra essere in crescita come previsto e come dimostrato dai numerosi dati della letteratura. Nella pratica della Chirurgia Plastica non è insolito avere a che fare con pazienti che manifestano la comparsa di:

  • Noduli
  • Deturpazione
  • Dolore
  • Episodi infiammatori ricorrenti
  • Gonfiore

È possibile trattare queste reazioni ritardate?

La Chirurgia Plastica di Modena, sotto la guida del Professor De Santis, è Centro di Riferimento per le complicanze da filler.

Viso donna

Le reazioni ritardate sono difficili da trattare. Innanzitutto è importante distinguere il tipo di filler non riassorbibile iniettato. Successivamente bisogna trattare l’infiammazione mediante terapia antibiotica mirata. Una volta che il filler non è infiammato può essere rimosso.

Per alcuni tipi di filler non riassorbibili è possibile utilizzare il trattamento laser assistito che, attraverso accessi microinvasivi, liquefà il filler permettendone la fuoriuscita. Il trattamento spesso è necessario ripeterlo più volte a distanza di alcuni mesi.

In alcuni casi può essere necessario eseguire piccole incisioni per drenare il materiale liquefatto.

Si possono eseguire dei trattamenti per migliorare l’aspetto estetico dopo la rimozione del filler?

Una volta che la maggior parte del materiale è stato evacuato, si possono eseguire alcuni ritocchi:

  • Procedure riempitive per colmare i vuoti lasciati dall’evacuazione del filler, tali procedure possono consistere o in iniezioni di acido ialuronico o in lipofilling (trapianto di tessuto adiposo autologo);
  • Rimodellamento mucoso;
  • Ritensionamento cutaneo.
Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva a Modena