ICSI: cos’è e perché si esegue
Autore:ICSI è l’acronimo inglese per iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo e si tratta della principale tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Ce ne parla il Prof. Claudio Manna, esperto in Ginecologia e Ostetricia e specialista in Fecondazione Assistita
Cenni storici della PMA
La PMA nasce nel 1978 ad opera di Robert Edwards (premio Nobel per la Medicina), il quale fece nascere la prima bambina al mondo concepita in provetta con la Fivet (Fecondazione in Vitro ed Embrio Transfer), perché la mamma aveva le tube chiuse e chirurgicamente non trattabili.
FIVET e ICSI: differenze
Un avanzamento della FIVET è l’ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) con la quale inserendo meccanicamente un solo spermatozoo nell’ovocita si possono risolvere quasi tutti i casi di infertilità maschile. Il Prof. Manna e il suo team sono stati tra i primi ad utilizzarla in Italia.
La FIVET è una tecnica di PMA in cui gli ovociti vengono fecondati dagli spermatozoi all’esterno del corpo mettendoli semplicemente a contatto tra loro. La fecondazione avviene in un idoneo terreno di coltura e all’interno di un incubatore metabolico dove crescono gli embrioni che si formano dopo la fecondazione.
L’ICSI varia dalla FIVET solo per la fase di fecondazione in quanto si deve prima ripulire l’ovocita e poi, dopo aver scelto lo spermatozoo più adatto, si inserisce delicatamente all‘interno dell’ovocita con un apparecchio chiamato micromanipolatore collegato al microscopio.
Quando si esegue l’ICSI
Nella maggior parte dei centri di tutto il mondo oggi l’ICSI è la tecnica di PMA più usata.
Oltre che in tutti i casi di infertilità maschile (persino nell’azoospermia quando non ci sono spermatozoi nel liquido seminale) l’ICSI si esegue anche in presenza di:
- Ostruzione delle tube di Falloppio
- Donna infertile che ha superato i 40 anni
- Donna con bassa riserva ovarica
- Endometriosi
- Infertilità inspiegata
- Ripetuti fallimenti della PMA
Come prepararsi all’ICSI
Prima di eseguire l’ICSI vengono richiesti alcuni esami diagnostici come:
- Analisi ormonali: valutano la riserva ovarica;
- Spermiogramma: aiuta a verificare la quantità e qualità dello sperma;
- Ecografia pelvica: utile per la conta dei follicoli antrali e l’esclusione di patologie alle ovaie e all’utero;
- Test genetici come il cariotipo e la fibrosi cistica: per la prevenzione di alcune malattie genetiche trasmissibili all’embrione;
- Esami infettivologici: servono a prevenire le malattie infettive trasmissibili.