Immunodeficienze nei bambini
Le immunodeficienze sono responsabili di infezioni ricorrenti o difficili da trattare sia nei bambini che negli adulti. Approfondiamo questo argomento grazie all’intervento del Prof. Guido Castelli Gattinara, specialista in Pediatria, Immunologia e Malattie Infettive
Che cosa sono le immunodeficienze?
Si tratta di un gruppo di patologie eterogenee in cui vi è un’incapacità del sistema immunitario di svolgere in maniera efficiente il suo ruolo di difesa dalle malattie e, di conseguenza, vi è più probabilità sviluppare infezioni più o meno gravi.
Esistono due forme di immunodeficienza:
- Immunodeficienze primitive: si chiamano così perché vengono causate da mutazioni di singoli geni responsabili della risposta immunitaria, sono congenite e a volte ereditarie;
- Immunodeficienze secondarie: in questo caso si tratta di forme causate da infezioni virali come l’HIV/AIDS e batteriche oppure da neoplasie o malnutrizione.
Altre volte sono causate da farmaci (immunosoppressori) dati per curare altre malattie.
Quali sono i campanelli di allarme nei bambini?
È importante sapere che ci sono alcuni sintomi che nei bambini che possono dare l’allarme e fare sospettare la presenza di immunodeficienza.
Se il paziente pediatrico presenta almeno due dei seguenti campanelli d’allarme, bisogna rivolgersi allo specialista:
- Bambino con ritardo di crescita o sottopeso
- Infezione da candida orale o cutanea persistente
- Ascessi ricorrenti della pelle o degli organi interni
- Più di quattro otiti l'anno
- Più di due sinusiti l'anno
- Più di due mesi di antibiotici in un anno
- Più di due infezioni gravi o due polmoniti in un anno
- Necessità di terapia antibiotica per via endovenosa per eradicare un'infezione
- Familiarità per immunodeficienza primitiva
Quali trattamenti vengono impiegati?
Il trattamento delle immunodeficienze primitive dipende dal meccanismo che le ha causate.
Esistono la terapia genica e la terapia sostitutiva con immunoglobuline.
Un’altra alternativa, per le forme più gravi, è il trapianto di midollo osseo, mediante cui vengono sostituite le cellule difettive o assenti del paziente con cellule prelevate da donatore compatibile.
Inoltre, è importantissimo che il bambino venga protetto dalle infezioni, cercando di ridurre la carica microbica nell’ambiente in cui si vive e di seguire schemi di profilassi e di trattamento con medicinali antimicrobici.