Incontinenza urinaria maschile: come viene trattata?

Incontinenza urinaria maschile: come viene trattata?

Editato da: Alice Cattelan il 07/07/2023

Insieme al Dott. Michele Malizia, esperto in Urologia e Andrologia, oggi parliamo dell’incontinenza urinaria maschile

Quali sono le cause e i fattori di rischio per l’incontinenza?

La causa principale dell'incontinenza maschile da sforzo è l'incompetenza sfinterica dopo interventi di chirurgia prostatica, quali ad esempio prostatectomia radicale, TURP, HoLEP o adenomectomia transvescicale.

Fattori di rischio per l’incontinenza dopo chirurgia prostatica sono:

  • Età
  • Disfunzione vescicale preesistente
  • Radioterapia
  • Stadio avanzato del cancro alla prostata e tecnica chirurgica della prostatectomia radicale.

Come si ottiene la valutazione?

Perdite indotte da un aumento di pressione addominale, come può avvenire ad esempio con un colpo di tosse o nel passaggio alla posizione eretta, suggeriscono la disfunzione dello sfintere.

Il numero di presidi utilizzati quotidianamente può essere indicativo della gravità dell’incontinenza. Lo studio dell’incontinenza può prevedere la misurazione ecografica del residuo post minzionale, e cioè della quantità di urina che resta in vescica dopo la minzione, un esame urodinamico completo, l’uretro-cistoscopia e la cisto-uretrografia.

Qual è il trattamento?

Entro un anno dalla procedura chirurgica si può avere un recupero spontaneo della continenza, che può essere accelerato dalla riabilitazione del pavimento pelvico.

Se non c’è recupero della continenza, può essere necessario posizionare uno sling uretrale o uno sfintere uretrale artificiale.

Lo sling maschile è indicato nell’incontinenza urinaria da lieve a moderata. È costituito da una benderella di polipropilene che, inserita per via transotturatoria, riposiziona l’uretra verso l’alto, impedendo la fuoriuscita di urina sotto sforzo. Studi mostrano tassi di guarigione del 70% a 3 anni.
Le maggiori complicanze di questa procedura sono:

  • Disfunzione nello svuotamento
  • Ritenzione urinaria
  • Estrusione della rete
  • Formazione di fistole
  • Fallimento
  • Dolore cronico
  • Erosione della mucosa uretrale.

Come viene trattata l’incontinenza urinaria grave?

Il posizionamento dello sfintere uretrale artificiale è il trattamento di scelta nell’incontinenza urinaria da moderata a grave. È un sistema a tre componenti: una cuffia gonfiabile attorno all'uretra, un palloncino o serbatoio posizionato nella pelvi e una pompa di attivazione intra-scrotale.
Lo sfintere artificiale simula la funzione dello sfintere striato, applicando una pressione circonferenziale sull’uretra per mantenerla chiusa. Quando il paziente desidera urinare, deve attivare e disattivare in successione il dispositivo, stringendo e rilasciando la pompa diverse volte, in modo che la cuffia si sgonfi e l’uretra si apra.
Lo sfintere artificiale è controindicato in caso di collo vescicale stenotico o stenosi uretrale, scarsa destrezza manuale o cognitiva del paziente, infezione attiva. Alcuni studi documentano tassi di successo di questa procedura del 70–90% a 10 anni.
Le cause di malfunzionamento dello sfintere artificiale sono:

  • Atrofia o erosione della mucosa uretrale;
  • Guasto di una delle componenti del sistema;
  • Iperattività o scarsa distensibilità della vescica;
  • Infezione primaria dell’impianto.
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