L’infertilità maschile è una condizione che colpisce un numero crescente di uomini, contribuendo in modo significativo ai problemi di concepimento nella coppia. Tra i diversi fattori che possono influire negativamente sulla fertilità maschile, alcuni studi hanno dimostrato che l’eccesso di alcuni batteri possa alterare l’equilibrio del microambiente seminale, riducendo il numero e la qualità degli spermatozoi. Approfondiamo l’argomento con il Prof. Claudio Manna, Ginecologo e Ostetrico a Roma.
Qual è il ruolo del liquido seminale nella fertilità maschile?
Il liquido seminale non è solo un veicolo per gli spermatozoi, ma anche un ambiente protettivo che garantisce la loro sopravvivenza e funzionalità. La presenza di batteri, in quantità fisiologiche, è normale; tuttavia, quando il loro equilibrio viene alterato, si possono creare condizioni infiammatorie che compromettono la salute degli spermatozoi.
Quali batteri possono influenzare la qualità degli spermatozoi?
Ricerche scientifiche hanno evidenziato che batteri come Escherichia coli, Mycoplasma hominis, e Ureaplasma urealyticum possono avere un impatto negativo sul numero e sulla motilità degli spermatozoi. Questi microrganismi producono tossine e sostanze infiammatorie che possono danneggiare la membrana cellulare degli spermatozoi, riducendone la vitalità.
Come avviene il danno agli spermatozoi?
L’infiammazione indotta da un’eccessiva proliferazione batterica può portare a:
- Aumento dello stress ossidativo: la produzione di radicali liberi danneggia il DNA degli spermatozoi.
- Riduzione della motilità: l’ambiente infiammatorio rende difficile il movimento degli spermatozoi verso l’ovocita.
- Alterazione della morfologia: le tossine batteriche possono modificare la struttura degli spermatozoi, compromettendone la funzionalità anche per la fase di penetrazione nell’ovocita.
Diagnosi e trattamento
Per identificare la presenza di batteri nel liquido seminale, è fondamentale effettuare un’analisi del liquido seminale (spermiogramma) associata a test microbiologici specifici. Come la spermiocoltura con antibiogramma per valutare quali antibiotici saranno più efficaci. Una volta individuata un’infezione batterica, il trattamento può includere:
- Antibiotici mirati, scelti in base al tipo di batterio rilevato e alla sua sensibilittà agli antibiotici testati (antibiogramma).
- Antiossidanti, utili per contrastare lo stress ossidativo.
- Modifiche dello stile di vita, come evitare il fumo e ridurre lo stress, che possono contribuire a migliorare la qualità degli spermatozoi ed anche il peso corporeo se eccessivo.
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Implicazioni per la fertilità maschile
L’infertilità maschile legata a infezioni batteriche è un problema che può essere affrontato con successo, purché diagnosticato tempestivamente. La ricerca continua a sottolineare l’importanza di un microambiente seminale equilibrato per garantire una fertilità ottimale.
Come fare prevenzione?
Per ridurre il rischio di infezioni che possono influenzare negativamente la fertilità maschile, si consiglia di:
- Adottare una buona igiene intima.
- Evitare rapporti non protetti con partner occasionali.
- Sottoporsi a controlli regolari per identificare precocemente eventuali infezioni.
- Ridurre il peso corporeo se eccessivo ossia se il rapporto Peso / Altezza con il calcolo del BMI è >30
Conclusione
L’eccesso di batteri nel liquido seminale rappresenta un fattore di rischio emergente per l’infertilità maschile. Conoscere i segnali di un possibile squilibrio e rivolgersi a uno specialista come il Prof. Manna per una diagnosi precoce può fare la differenza. Un approccio tempestivo e mirato può migliorare significativamente la qualità degli spermatozoi e le probabilità di concepimento.