Invecchiamento cutaneo: tutte le opzioni per contrastarlo

Invecchiamento cutaneo: tutte le opzioni per contrastarlo

Editato da: Marta Buonomano il 03/07/2023

La nostra cute è soggetta al passare del tempo tanto quanto il resto del nostro corpo. L’invecchiamento della pelle, specialmente del viso, in effetti si manifesta in maniera più evidente con i tipici segni di perdita di tono ed elasticità, comparsa di rughe, macchie ed un’aumentata sensibilità. Questo processo è in parte causato dalla genetica (circa il 30% dei casi), mentre nella maggior parte dei casi è di origine ambientale (70%). Lo specialista in Medicina Estetica, dopo uno studio iniziale, è in grado di costruire un piano adeguato per minimizzare e contrastare questo processo in tre fasi

Cosmetica Personalizzata

In primo luogo si crea una routine personalizzata con creme, oli e sieri pensati appositamente per la tipologia di pelle del paziente. Il medico deve infatti studiare la tipologia di pelle con cui deve lavorare, in particolare il biotipo cutaneo del soggetto che può avere un eccesso o una carenza di sebo, può essere disidratato, sensibile o normale.

Un altro fattore a cui si deve prestare particolare attenzione è poi il fototipo, ossia la maniera in cui la pelle reagisce all’esposizione al sole. Il soggetto dovrà quindi utilizzare quotidianamente i prodotti specifici per una detersione, idratazione e protezione solare efficace.

ragazza con pelle scura

Terapia cellulare

Contemporaneamente si agirà a livello cellulare, ovvero si modifica lo stile di vita con l’alimentazione e lo sport e si incrementano le riserve di antiossidanti e degli altri componenti responsabili del tono cutaneo. In particolare, si interviene per via sottocutanea con infiltrazioni di principi attivi per stimolare la rigenerazione del tessuto connettivo, come i livelli di collagene, aumentare gli antiossidanti cellulari ed in generale rivitalizzare tutta la matrice extracellulare.

La biostimolazione cutanea, in particolare, si basa sull’iniezione di amminoacidi, fosfolipidi e vitamine del gruppo B6 direttamente in loco per accelerare l’assorbimento di questi nutrienti e stimolare la produzione di collagene e fibre elastiche. In questo caso si parla dunque di stimolazione attiva poiché si vanno a fornire i nutrimenti aggiuntivi. Esiste poi anche una forma passiva, nella quale si fornisce acqua alle cellule per migliorarne il rendimento. Più efficace, ma meno naturale nel lungo termine è invece la biorivitalizzazione, che utilizza sostanze parzialmente già prodotte dal nostro organismo ed il cui risultato “riempitivo” è dato dall’assorbimento d’acqua da altre aree.

Solo uno specialista sarà in grado di stabilire la durata del trattamento, anche se in genere si parla di 1-2 sedute al mese. Appena eseguito il trattamento si noterà un certo turgore dovuto all’iniezione, che sparirà comunque nell’arco di poche ore. Solo nelle ore successive a questo si potranno apprezzare i risultati della terapia: una pelle luminosa e soda. Uno dei grandi vantaggi di questa tecnica è il risultato assolutamente naturale, dovuto all’utilizzo di componenti naturali che non vanno ad apportare modifiche eccessive ai lineamenti del paziente.

Infiltrazioni chimiche

Infine, qualora siano già presenti danni evidenti si può intervenire con infiltrazioni e/o esfoliazioni chimiche con il fine di distendere e riempire la pelle, o eliminare le varie discromie. È bene precisare che queste non sono tecniche per rallentare il processo dell’invecchiamento della pelle, quanto per porre un rimedio agli effetti già presenti.

Sono terapie che hanno una durata più elevata nel tempo, circa 2 anni, e che necessitano poi di nuovi ritocchi nel tempo.

Medicina Estetica a Roma