L’ecografia nelle infiltrazioni articolari è realmente utile?

L’ecografia nelle infiltrazioni articolari è realmente utile?

Editato da: Marta Buonomano il 17/04/2023

L’ecografia utilizzata durante le infiltrazioni articolari è un supporto che ci permette di garantire una maggiore sicurezza e precisione della procedura, anche se non è ancora totalmente chiaro se questi benefici si ripecchino anche in termini di efficacia. Il Dott. Francesco Porta, esperto in Reumatologia a Pistoia, fa chiarezza

Guida ecografica: quali variabili influiscono sulla sua efficienza?

Innanzitutto, per poter analizzare questo tema bisogna prendere in considerazione le variabili che potrebbero influenzare i benefici dati dalla guida ecografica, vale a dire:

  • La dimensione e la localizzazione dell’articolazione da sottoporre a infiltrazioni;
  • La conoscenza e l’esperienza dello specialista (sia nelle infiltrazioni a cieco che in ecoguida);
  • L’eventuale presenza di un versamento nell’articolazione;
  • La necessità di intervenire anche su sedi periarticolari;
  • Il medicinale da infiltrare.

medico che stringe la mano ad un paziente

L’accuratezza del supporto ecografico è stata scientificamente riconosciuta?

All’inizio degli anni 2000 è stata riscontrata l’efficienza del supporto ecografico nelle infiltrazioni per l’anca; un’articolazione difficilmente palpabile e visibile, per la quale in passato veniva utilizzata una guida fluoroscopica che provocava non solo discomfort ma anche l’esposizione radiologica del paziente. Dopo aver accertato scientificamente l’equivalenza dal punto di vista di accuratezza di queste tecniche, l’utilizzo della guida ecografica è diventato il gold standard per le infiltrazioni dell’anca. Inoltre, rispetto alle infiltrazioni in cieco, l’utilizzo dell’ecografia garantisce senza dubbio una maggiore accuratezza nel posizionamento del farmaco.

Anche per le infiltrazioni da eseguire in articolazioni ridotte o in strutture periarticolari (es. guaine tendinee) sono stati evidenziati i benefici del supporto ecografico.

 

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Per quale motivo, allora, si dubita della sua efficacia?

Il dilemma nasce in caso di infiltrazioni da eseguire nella spalla o nel ginocchio, aree generalmente più infiltrative e considerate “semplici”, in cui molti specialisti hanno avuto modo di maturare esperienza. Bisogna però considerare che non sempre la costituzione del paziente o l’entità della lesione rendono possibile identificare con precisione la sede in cui eseguire l’infiltrazione: in queste situazioni è necessario avvalersi dell’aiuto dell’imaging. Secondo gli studi effettuati con infiltrazioni a base di corticosteroidi, anche per queste aree del corpo la guida ecografica ha mostrato ottimi risultati rispetto all’infiltrazione in cieco, in particolare in termini di:

  • Riduzione del dolore;
  • Rapidità dei risultati ottenuti;
  • Riduzione di fallimenti;
  • Durata media dei benefici per il paziente.

uomo che si tocca il ginocchio

Un altro aspetto della discussione riguarda il tempo che necessita lo specialista per acquisire le competenze necessarie a eseguire infiltrazioni: lo studio eseguito in questo caso ha messo in risalto la differente efficacia ed accuratezza tra infiltrazioni in cieco eseguite da un reumatologo senior rispetto a quelle ecoguidate effettuate da un medico in formazione, evidenziando che la curva di apprendimento è più rapida con l’ausilio dell’ecografia.

In conclusione:

  • Non ci sono dubbi sui vantaggi e sull’accuratezza che la guida ecografica è in grado di offrire nelle infiltrazioni, sia per le grandi che per le piccole articolazioni, nonché per le zone extra-articolari;
  • Restano ancora dei dubbi sull’effettiva necessità di questo supporto per articolazioni come spalla e ginocchio, nonostante le evidenze scientifiche ne confermino l’efficacia per le infiltrazioni con farmaci cortisonici (non sono ancora presenti in letteratura studi che confermino vantaggi delle infiltrazioni ecoguidate con acido ialuronico rispetto a quelle in cieco, ma si ipotizzano ottimi risultati anche con questa sostanza, come è avvenuto per l’articolazione dell’anca).

D’altra parte, tutte le analisi tra i risultati delle diverse modalità di infiltrazione si orientano sempre verso un’ipotetica superiorità dell’ecoguida rispetto quelle in cieco. In ambito scientifico siamo sempre portati ad essere scettici verso ciò che è nuovo, ma la reale domanda che dovremmo porci in questo caso non è “Perché servirsi del supporto ecografico?”, bensì “Perché non farlo?”.

 

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Reumatologia a Pistoia