La dieta che fa bene al cuore
Anche la cattiva alimentazione fa parte dei fattori di rischio cardiovascolari e, soprattutto nel paziente cardiopatico che ha già subito un intervento al cuore, è fondamentale osservare una dieta corretta. Ne parla il Dott. Mattia Glauber, esperto in Cardiochirurgia a Milano
Quale dieta deve seguire il paziente che ha appena subito un’operazione al cuore?
Una dieta corretta, assieme all’esercizio fisico costante e al controllo del peso corporeo, aiuta a tenere sotto controllo i fattori di rischio cardiovascolare.
Il paziente che ha appena subito un’operazione al cuore deve evitare principalmente i cibi ricchi di colesterolo e grassi saturi: questi causano l’accumulo di grasso nel sangue, con possibilità di conseguente formazione di placche aterosclerotiche. Da evitare sono anche i cibi ad alto contenuto di sale, che fa aumentare la pressione sanguigna.
Attenzione al colesterolo!
Il valore del colesterolo totale deve essere in generale inferiore a 200; per chi ha sofferto di ischemia cardiaca, inferiore a 160.
Esistono due tipi di colesterolo:
· LDH, il “colesterolo cattivo”: il valore va mantenuto sotto il livello di 130, 100 per chi ha sofferto di ischemia cardiaca.
· HDL, il “colesterolo buono”: il valore deve essere superiore a 35.
Il valore dei trigliceridi, invece, deve essere inferiori a 200. Per chi ha sofferto di ischemia cardiaca, inferiore a 170.
Per quanto riguarda i grassi non saturi, ne esistono di due tipi:
· Polinsaturi (Acidi grassi polinsaturi), che aiutano a ridurre il colesterolo;
· Monoinsaturi (Acidi grassi monoinsaturi), neutri per il colesterolo e protettivi per il “colesterolo buono”.
Ecco una lista di alimenti utili per il colesterolo:
· Olio di mais: grassi polinsaturi;
· Olio di girasole: grassi polinsaturi;
· Pesce d’acqua fredda: grassi polinsaturi;
· Olio d’oliva: grassi monoinsaturi;
· Olio di arachidi: grassi monoinsaturi.
I grassi saturi, invece, sono dannosi per la salute, in quanto aumentano il tasso di colesterolo cattivo. Solitamente sono di origine animale e si trovano in molti cibi confezionati:
· Cane grassa;
· Burro, latte intero, formaggio;
· Lardo;
· Uova;
· Olio di cocco;
· Olio di palma
In generale, e soprattutto per il paziente cardiopatico, è necessario tenere sotto controllo, con opportuni esami, i livelli di colesterolo. Se la dieta da sola non bastasse, il medico potrebbe prescrivere alcuni farmaci che aiutano a tenere nei livelli consigliati questo importante fattore di rischio.
Altri consigli per la dieta del paziente cardiopatico
Le fibre, solubili e non solubili, fanno parte di una dieta corretta. È raccomandato un consumo di fibre di circa 30 grammi al giorno.
La fibra solubile aiuta l’intestino a funzionare meglio e riduce l’assorbimento del colesterolo. Si trova in gran quantità nei fiocchi d’avena, nei fagioli, nell’orzo, nel cavolfiore, nel cavolo, nelle carote, nei piselli, nelle patate, nelle arance e nelle prugne.
La fibra insolubile è contenuta nella buccia della frutta, della verdura e nei semi. Questo alimento ha anche la proprietà di ridurre il rischio di tumore intestinale.
Accanto all’assunzione di fibre è consigliato bere molta acqua, circa 8 bicchieri al giorno, a meno che non sia controindicata dal medico.
Il sodio presente nel sale provoca ritenzione d’acqua nel corpo, fa aumentare il volume del sangue e può, quindi, far alzare la pressione sanguigna. Se si stanno assumendo medicinali per ridurre l’ipertensione, che solitamente stimolano il corpo ad eliminare acqua, mangiare cibi salati può ridurne l’effetto.
Il consiglio è quello di evitare il sale da cucina e limitare l’assunzione di cibi che ne contengono in gran quantità, come insaccati, salumi, pesce essiccato, cibo in scatola, nocciole, snack salati, formaggi stagionati, etc.
Editor Karin Mosca