La patologia emorroidaria: come trattarla?

La patologia emorroidaria: come trattarla?

Editato da: Sharon Campolongo il 12/12/2022

Le emorroidi rappresentano una patologia benigna molto frequente spesso sottovalutata a causa di un ingiustificato senso di vergogna o imbarazzo. Ne parla il Dott. Pietro Dante Muselli, specialista in Chirurgia Generale e Colonproctologia e Disturbi del Pavimento Pelvico, approfondendo il tema delle terapie che oggi vengono impiegate per questa patologia

A che cosa servono le emorroidi?

Si tratta di un ricco plesso di tessuto vascolare situato sotto la mucosa del canale anale, in cui forma tre cuscinetti importanti per la continenza dei gas e per la canalizzazione dei liquidi.

Cosa succede quando si presenta la patologia emorroidaria?

Le cause di questa patologia non sono del tutto chiare, ma esiste un insieme di fattori che influiscono direttamente:ragazza seduta a terra con dolore

La sintomatologia di questo disturbo include:

  • Prolasso emorroidario
  • Prurito
  • Bruciore
  • Senso di peso perianale
  • Sanguinamento
  • Trombosi
  • Congestione emorroidaria

Inoltre, risulta essere molto comune il cosiddetto soiling o “ano umido”, ossia la sensazione di ano “bagnato” o di sporcare la biancheria con residui fecali.

Anche le marische anali, cioè quel tessuto cutaneo esuberante in sede perianale, sono manifestazione di una patologia emorroidaria cronica.

Per avere una corretta diagnosi è fondamentale sottoporsi ad una visita proctologica con Anoscopia.

Come trattare la patologia emorroidaria?

In caso di patologia emorroidaria si può ricorrere alla terapia conservativa, a quella medica e a quella chirurgica.

Il trattamento conservativo si basa su:

  • Norme dietetiche: consumo di alimenti che facilitano la progressione intestinale o integro di fibre non riassorbibili come le fibre del germe dello Psyllo per mantenere regolare l’attività intestinale;
  • Attività fisica: svolgere esercizi per tonificare i muscoli addominali e quelli del pavimento pelvico per combattere la stitichezza;
  • Igiene anale: realizzare abbondanti lavaggi con acqua tiepida.

Invece, la terapia medica consiste in:

  • Assunzione di flavonoidi: si tratta di integratori alimentari che potenziano il tono delle pareti venose, determinando una maggiore resistenza delle stesse al traumatismo dovuto al passaggio delle feci;
  • Applicazione di pomate topiche a base di antinfiammatori: particolarmente utili nelle fasi acute, permettono di contenere il dolore del paziente;
  • Assunzione di antinfiammatori: possono essere utilizzati in particolari casi di crisi e congestione emorroidaria con lo scopo di accelerare il processo di risoluzione della flogosi.

Quando il trattamento conservativo e quello medico, è necessario ricorrere alla terapia chirurgica, che può essere di vari tipi:

  • Legature elastiche e Scleroterapia con laser: facili da eseguire, non richiedono anestesia lombare, consentendo un immediato recupero;
  • Incisione e drenaggio di trombosi emorroidaria;
  • Pessia manuale del prolasso mucoso con conseguente lifting del plesso emorroidario: questa tecnica si esegue facilmente e richiede anestesia spinale;
  • Emorroidectomia aperta secondo Milligan-Morgan o con tecnica chiusa secondo Ferguson: indicata soprattutto nei pazienti con singolo gavocciolo emorroidario prolassante o in caso di prolasso emorroidario non riducibile;
  • Prolassectomia meccanica con Stapler Circolare: si tratta della tecnica chirurgica più indolore e consiste in una resezione circolare del prolasso rettale, il confezionamento contemporaneo di un’anastomosi retto-rettale con conseguente riposizionamento all’interno del canale anale del plesso emorroidario.
Chirurgia Generale a Milano