Le conseguenze dei disturbi del comportamento alimentare

Le conseguenze dei disturbi del comportamento alimentare

Editato da: Veronica Renzi il 21/02/2024

Il Dott. Sandri è Specialista in Medicina Interna e Scienza dell’alimentazione a Roma, ha diretto per 15 anni l’Unità Operativa di Nutrizione Clinica in un grande Ospedale romano ed ora è Componente del Consiglio della Società Italiana di Nutrizione Clinica. Approfondiamo in questo articolo i rischi e le conseguenze relativi ai disturbi del comportamento alimentare

Cosa si intende con “disturbi dell’alimentazione”?

I disturbi del comportamento alimentare (DCA), anche denominati impropriamente “disturbi dell’alimentazione”, sono una patologia psichiatrica che può assumere anche una gravità tale da portare alla morte, come riportato in alcuni casi nella cronaca. Riguardano il cibo, il peso e il vissuto corporeo, che viene influenzato da un’immagine fortemente distorta. Talvolta, sono associati ad altre condizioni psicopatologiche (disturbi dell’umore, d’ansia, ossessivo-compulsivi, di personalità, abuso di sostanze).

Quante persone ne sono colpite?

La prevalenza di questi disturbi, che presentano varie forme, dall’anoressia nervosa alla bulimia e al disturbo compulsivo, è compresa tra l’1% ed il 4% della popolazione, ma il dato impressionante è che i casi sono aumentati di circa il 40% negli ultimi 5 anni.

In Italia, sia per l’anoressia, sia per la bulimia nervosa la fascia di età per l’esordio è 15 – 19 anni, con una tendenza negli ultimi anni ad un esordio sempre più precoce. Il 30% della popolazione ammalata ha meno di 14 anni e si osserva una sempre maggiore diffusione nella popolazione maschile (nella fascia tra i 12 e 17 anni è del 10%).

A quali rischi vanno incontro le persone che ne sono affette?

I disturbi del comportamento alimentare se non diagnosticati e trattati adeguatamente, portano al rischio di complicanze rilevanti a carico di tutti gli apparati dell’organismo e, nei casi più severi, a morte. In particolare per quanto riguarda l’anoressia, che porta a stati estremi di magrezza dovuti alla riduzione dell’introito di alimenti e quindi dell’energia necessaria per il funzionamento di tutti gli organi.

Cosa fare allora per evitare problemi seri alla salute?

È importante l’identificazione del disturbo e dell’intervento precoce. Tali patologie spesso vengono o non riconosciute oppure sottovalutate dalle pazienti o dai lori genitori.

In queste situazioni è importantissimo rivolgersi a centri specialistici presenti (per la verità in modo non equilibrato nelle varie Regioni) ed affidarsi alle cure di team specializzati. Il punto di partenza consiste comunque nell’effettuare una valutazione dello stato nutrizionale per contrastare la malnutrizione o anche solo per monitorare la perdita della massa magra, che è la componente “nobile” del nostro corpo

Come si fa a valutare lo stato nutrizionale di una persona?

Si può fare con varie metodiche, ma la più semplice è una visita medica specialistica che rilevi alcune misure del corpo, come peso, altezza, circonferenza della vita e degli arti. Si chiama antropometria.

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