Le lesioni cartilaginee al ginocchio rappresentano una sfida medica

Le lesioni cartilaginee al ginocchio rappresentano una sfida medica

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La redazione di Top Doctors
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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: TOP DOCTORS® il 23/02/2023

Le lesioni cartilaginee del ginocchio sono state oggetto di numerosi studi e nel corso degli anni sono stati identificati i migliori trattamenti per curarne l'artrosi. Il nostro esperto in Ortopedia e Traumatologia ci parla della prevenzione e dei migliori metodi per affrontare questa malattia

Alla fine del secolo scorso è nata, con le nuove tecnologie, la speranza di diminuire l’utilizzo di interventi chirurgici di protesi del ginocchio, senza dimenticare le ostetomie tibio/femorali. In questi ultimi quattordici anni è stato introdotto con grande soddisfazione il trapianto osteocondrale, di cui fino ad ora non abbiamo potuto usufruire in maniera esclusiva, e possiamo affermare di aver vinto la battaglia contro l’artrosi del ginocchio.
Si può notare che, nel corso di pochi anni, con il trapianto di condrociti autologhi e quello di cellule staminali mesenchimali, vi è un deterioramento della calcificazione della cartilagine, che si assottiglia mostrando fibrillazione ed irregolarità sulla sua superficie. Perciò negli ultimi anni sono state effettuate ricerche volte all’identificazione di geni capaci di codificare sostanze condroprotettrici o condrorigeneratrici, finora senza risultati certi.

 

Qual è, quindi, il trattamento migliore per combattere l’artrosi al ginocchio?

Come ortopedico infantile, la prima cosa da fare è controllare che non ci sia una deformazione congenita del ginocchio e, in base ai suoi assi e alla situazione anomala della rotula, valutare se è il caso di intervenire in modo tale che, con questa prevenzione, i trattamenti futuri siano più semplici per la correzione definitiva.
Se dividiamo in gruppi gli ortopedici esperti in correzioni sia chirurgiche che non, seguendo il paziente in queste prime tappe con trattamenti preventivi, terapie fisiche, controllo dell’obesità, igiene delle calzature, igiene posturale, ergonomia sul posto di lavoro, personalizzazione dell’esercizio ecc, si potrà probabilmente evitare l’aumento degli interventi di chirurgia protesica.
Questa è stata la nostra esperienza in quarant’anni e al giorno d’oggi si inizia a capire che l’importante è lottare per diminuire la protesi totale al ginocchio in tutti i Servizi Pubblici e Privati.

 

È consigliabile un intervento di chirurgia protesica per curare l’artrosi al ginocchio?

Con le scoperte in biomeccanica e bioingegneria, una protesi totale o parziale del ginocchio potrebbe essere il miglior rimedio per una Gonartrosi (ginocchio varo, valgo, flesso), alla portata di qualsiasi Chirurgo Ortopedico. Contribuirebbe al prolungamento della vita nel nostro Paese, ma comporterebbe una spesa preoccupante in Servizi sia Pubblici che Privati. Per migliorare l’esito di un intervento chirurgico al ginocchio con una lesione lieve o grave alla cartilagine senza utilizzare i soliti ed utili algoritmi, al giorno d’oggi ed in seguito ad un lungo periodo di tempo in cui il nostro atteggiamento era sempre rivolto a tecniche conservative, si consiglia per il bene del paziente di utilizzare metodi di fissazione biocompressivi delle ostetomie tibio/femorali, che correggono gli assi e prevengono l’avanzamento dell’artrosi. Questi ed altri trattamenti chirurgici servono a rinviare per più tempo possibile l’inserimento di una protesi al ginocchio.

 

L’artrosi al ginocchio è davvero così frequente?

Secondo la nostra lunga esperienza in più di 6.000 artroscopie per adulti, possiamo affermare che in circa il 60% di questo esami si incontrano lesioni della cartilagine che anticipano spesso un’artrosi al ginocchio che deve essere trattata con l’inserimento di una protesi, mentre in pazienti con meno di 30 anni la percentuale scende al di sotto del 5%. Per questo affermiamo che con le nuove generazioni di Ortopedici Infantili, per gli adulti sarà molto più facile prevenire e controllare l’evoluzione di deformazioni agli altri inferiori, curabili con metodi conservativi e chirurgici.

 

Cosa fare se si hanno antecedenti familiari di artrosi al ginocchio?

Per quanto riguarda i nostri pazienti adolescenti ed adulti con antecedenti familiari e con lievi e moderati disturbi degli assi, come abbiamo spiegato prima sosteniamo la creazione di trattamenti personalizzati includendo nutrizionisti, ortopedici, fisioterapisti ed esperti in igiene posturale. In caso di disturbi permanenti, consigliamo di seguire trattamenti conservativi con infiltrazioni di collagene, alternandole con infiltrazioni di acido ialuronico o plasma arricchito di fattori di crescita.

 

È consigliabile l’utilizzo di innesti per curare l’artrosi al ginocchio?

Secondo la nostra lunga esperienza nel trattamento di perdite semplici o estese della cartilagine nella zona di carico, l’utilizzo di INNESTI OSTEOCONDRALI O AUTOINNESTI (Tecnica di mosaicoplastica), associati o no ad altre tecniche chirurgiche (ostetomie correttive tibiali), insieme all’uso del plasma arricchito di fattori di crescita e dei metodi generali precedentemente pianificati, ci ha garantito la diminuzione del numero di casi di chirurgia protesica

Ortopedia e Traumatologia