Medicina e ricerca: nuove prospettive per la cura delle leucemie
Autore:Le malattie del sangue sono un insieme di patologie che colpiscono il plasma e gli elementi corpuscolati del sangue, ovvero globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Tra le patologie ematologiche rientrano ad esempio le anemie, la Talassemia e l’Emofilia: tra le più aggressive ritroviamo la leucemia linfoblastica acuta e la leucemia mieloide cronica. Il Prof. Sergio Siragusa, esperto in Ematologia a Palermo ci aiuta a capire meglio
Fino ad oggi quali sono stati i trattamenti più comuni per la cura delle leucemie?
Negli anni ‘90 il trapianto di midollo era l’unica terapia salvavita per pazienti giovani e con un donatore completamente compatibile: negli altri casi erano disponibili poche chemioterapie che davano molti effetti collaterali negativi.
Attualmente, in Italia esistono centri d’eccellenza per il trapianto, che offrono tecniche all’avanguardia e che permettono di effettuare il trapianto anche in caso di genitori o figli con midollo non perfettamente compatibile.
Tuttavia, grazie ai progressi della medicina, oggigiorno esistono molte alternative al trapianto di midollo, che viene proposto solo nei casi in cui la malattia venga diagnosticata nella fase più avanzata o se il paziente non risponde alle altre terapie.
Ematologia e ricerca: cos’è la medicina di precisione?
La medicina di precisione si occupa di trasferire direttamente alla clinica le acquisizioni provenienti dagli studi di base e di laboratorio sui meccanismi della trasformazione neoplastica: è un settore vivace e attivo che sta dando una nuova e moderna direzione alla ricerca.
Per quanto riguarda il campo ematologico, si stanno portando avanti studi che si occupano di trovare farmaci biologici più efficaci e meno tossici rispetto alle terapie tradizionali e che colpiscono specificatamente il bersaglio della trasformazione neoplastica.
I farmaci a bersaglio molecolare
Volgarmente si può dire che i farmaci a bersaglio molecolare sono quei farmaci che, a differenza della chemioterapia, vanno a colpire esclusivamente quello che non va in una cellula, interessando solo in modo parziale le cellule non tumorali.
Il vantaggio principale offerto da questi farmaci è quindi la bassa tossicità, a cui consegue un numero minore di effetti collaterali e di minor intensità.
L’Italia offre un vasto panorama nel campo della ricerca e dell’avanzamento delle tecniche messe a disposizione della popolazione e attualmente tutti i soggetti affetti da malattie neoplastiche possono ricevere una diagnosi precisa anche a livello molecolare: in questo modo, il numero di malattie a cui applicare i farmaci a bersaglio molecolare si sta ampliando, interessando anche le patologie ematologiche.
Come si utilizzano questi farmaci in ematologia?
Grazie ai progressi della ricerca, le patologie ematologiche che si possono trattare con i farmaci a bersaglio molecolare sono sempre più numerose. Tra queste ritroviamo la leucemia mieloide cronica, la prima ad essere stata controllata e guarita con tali farmaci, e tra quelle inserite più recentemente troviamo la leucemia promielocitica acuta.
L’obiettivo dell’utilizzo dei farmaci a bersaglio molecolare è assicurare al paziente una vita della stessa durata e qualità di quella di un soggetto coetaneo non malato, con la possibilità di reintegrarlo nelle funzioni sociali e lavorative grazie ad una gestione migliore degli effetti collaterali dei farmaci. Nel futuro si spera di arrivare al momento in cui il paziente non dovrà più continuare con la terapia e la sua guarigione sarà completa.