Nuovo interesse per le malattie delle vene e delle arterie
In questo articolo il Dott. Piero Giuseppe Bonadeo, specialista in Chirurgia Vascolare, ci parla delle malattie vascolari, venose e arteriose e di come grazie all'evoluzione straordinaria della chirurgia vascolare, oggi è possibile affrontare queste malattie a 360°
In cosa consiste la malattia venosa cronica?
Nel corso degli ultimi decenni, grazie anche alle acquisizioni in tema di comprensione delle cause e dell'impiego di tecniche diagnostiche non invasive come l'EcocolorDoppler, si è sviluppato un rinnovato interesse per le malattie vascolari periferiche di cui la malattia venosa cronica fa parte.
Essa colpisce il 35% della popolazione italiana ed occidentale ed è rappresentata da Flebopatie quali teleangectasie, ovvero i “capillari” ben conosciuti da tutti, Varici egli arti inferiori, Trombosi venose (le temibili flebiti) o da eventi gravi, invalidanti e dolorosi come le ulcere.
Quali sono le possibilità terapeutiche per la malattia venosa cronica?
Le possibilità terapeutiche variano dall'elastocompressione ad interventi chirurgici personalizzati ed innovativi per mini-invasività e brevità di degenza (day surgery), mentre si rivela efficace anche una terapia farmacologica specifica.
Le ulcere necessitano di un approccio che le inserisca nel quadro generale del paziente, onde si giunga ad una diagnosi corretta, giovandosi di particolari medicazioni e di dispositivi compressivi adeguati e confezionati da operatori molto esperti.
Le teleangectasie non solo rappresentano un inestetismo fastidioso, ma spesso provocano anche i disturbi tipici della stasi venosa come ad esempio senso di peso e tensione dell'arto inferiore, crampi, dolori, prurito, gonfiore. Esse si curano principalmente con la scleroterapia che deve essere condotta con mezzi e tecnica corretta se si vogliono ottenere buoni risultati clinici ed estetici.
Parliamo delle malattie delle arterie!
Le malattie delle arterie interessano circa il 10% degli individui e generalmente rientrano nel grande capitolo dell'Aterosclerosi. Questi vasi possono o restringersi, causando difficoltà nella marcia e dolori intensi a riposo, oppure dilatarsi dando luogo ad aneurismi. Questi ultimi, spesso localizzati a livello dell'aorta addominale, se non riconosciuti in tempo, possono andare incontro a varie complicanze, la peggiore delle quali è la rottura che costituisce un'emergenza chirurgica e può causare la morte del paziente. Un caso particolare è la ridotta “insufficienza cerebrovascolare” (Attacco ischemico transitorio (TIA) o ictus), sintomatica o non, da restringimento (tecnicamente “stenosi”) della carotide, ben visualizzabile con l'ecodoppler.
Come si trattano le malattie delle arterie?
In tutte le arteriopatie obliteranti, accanto al controllo dei fattori di rischio quali fumo, eccesso di grassi, diabete, ipertensione, obesità e ad una corretta igiene di vita, si prescrive una terapia farmacologica e, dove ve ne sia indicazione, si procede chirurgicamente. La procedura chirurgica viene effettuata al fine di ottenere rispettivamente una migliore deambulazione o la prevenzione della rottura dell'aneurisma o di un ictus cerebrale, tenendo presente che oggi disponiamo di tecniche pochissimo traumatizzanti (chirurgia endovascolare, con dilatazioni mediante “palloncino” e stent, un tubicino metallico che mantiene aperta l'arteria prima stenotica oppure con inserimento di endoprotesi che, per esempio, correggono un aneurisma addominale con piccole incisioni).
In conclusione, possiamo affermare che la cultura medico-chirurgica attuale unitamente ad una lunga esperienza che ci ha fatto vivere in prima persona l'evoluzione straordinaria della chirurgia vascolare, ci permettono oggi di affrontare le malattie delle vene e delle arterie a 360°.