In questo articolo insieme al Dott. Mario Di Pietro, specialista in Pediatria, parleremo dell’obesità infantile: una sfida sempre più pressante nel panorama della salute pubblica. Con il crescente cambiamento degli stili di vita e delle abitudini alimentari, il numero di bambini affetti da questa malattia infiammatoria cronica è in costante aumento e questa ha un impatto significativo sulla salute dei nostri giovani, oltre che sul sistema sanitario nel suo complesso
Cos’è l’obesità infantile?
L’obesità infantile è una malattia infiammatoria ad andamento cronico, che coinvolge tutto l’organismo (soprattutto fegato, apparato respiratorio, articolazioni, pressione arteriosa). Per la diagnosi si utilizza il rapporto peso/altezza (kg/m2), definito indice di massa corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI).
Com’è la situazione in Italia?
In Italia l’obesità infantile è molto diffusa, soprattutto nel Sud Italia, e infatti le indagini epidemiologiche evidenziano che in età scolare hanno un peso eccessivo più di 3 bambini su 10, di cui 2 sono in sovrappeso (BMI > 85° percentile) e 1 ha una condizione di franca obesità (BMI > 95° percentile).
Quali sono le cause dell’obesità infantile?
Esiste una predisposizione familiare per l’OI, ma è soprattutto lo stile di vita caratterizzato da sedentarietà e assunzione regolare di cibi e di bevande ad elevato contenuto calorico, che nel tempo provoca l’eccesso di peso, mentre le cause genetiche o endocrine rappresentano meno del 5% dei casi.
Perché è importante non sottovalutare i sintomi?
Quando le curve di crescita del bambino mostrano la tendenza all’eccesso di peso, questa non dev’essere sottovalutata, ma va chiesto subito consiglio al pediatra, perché più il bambino va avanti con l’età, più è difficile tornare indietro. Si stima infatti che almeno il 50% degli adolescenti con obesità, rimarrà tale in età adulta, con elevato rischio di complicazioni psicologiche (bassa autostima, depressione) e fisiche (malattie cardiovascolari, diabete, steatosi epatica, ecc.), che attualmente costituiscono un grave problema sociale e di sanità pubblica.
È possibile curare l’obesità infantile?
È importante anzitutto conoscere i fattori di rischio per poter prevenire l’OI e quando essa inizia a manifestarsi intervenire subito, senza aspettare che le cose si aggiustino da sole con il tempo. L’intervento non può e non deve consistere nella prescrizione di una dieta al bambino, che non farebbe altro che farlo sentire in colpa, aggravando il suo disagio psicologico, ma deve prevedere un programma di cambiamento dello stile di vita rivolto a tutta la famiglia e basato su una regolare attività fisica e su un corretto modello alimentare, che tenga conto delle esigenze di quella specifica famiglia.