Parliamo di incontinenza!
L'incontinenza urinaria è un serio problema che colpisce, si stima, almeno quattro milioni di persone in Italia. Il nostro esperto in Urologia, il Prof. Emilio Sacco, ci parla dei trattamenti disponibili per risolvere questo disturbo
Questo problema colpisce solo le donne?
L’incontinenza urinaria colpisce sia le donne che gli uomini. Le donne vengono colpite più frequentemente, e sono circa tre milioni quelle che ne soffrono in Italia. L’incontinenza è però un problema anche per l’altro sesso, specialmente per coloro che hanno subito un intervento di chirurgia alla prostata.
Cause e trattamenti
L’incontinenza è la perdita involontaria di urina. Questa situazione può diventare molto scomoda e sgradevole, e condiziona sensibilmente la vita quotidiana della persona affetta.
L’incontinenza urinaria può dividersi in due grandi gruppi: l’incontinenza da urgenza che si presenta quando una persona avverte uno stimolo minzionale eccessivamente frequente e impellente con la necessità di interrompere qualunque attività e correre in bagno spesso senza riuscire a prevenire le perdite di urina; l’incontinenza da sforzo si manifesta invece con perdite di urina in occasione di sforzi fisici, starnuti, colpi di tosse.
Per quanto riguarda l'incontinenza urinaria da urgenza la causa principale è rappresentata dalla vescica iperattiva, cioè una disfunzione che comporta una eccessiva sensibilità della vescica al suo contenuto spesso associata a contrazioni vescicali involontarie. Invecchiamento, traumi e interventi chirurgici pelvici, diabete e malattie neurologiche ne sono le cause più frequenti insieme alle gravidanze nella donna e all’ipertrofia prostatica nel maschio. In questi casi si consigliano in prima battuta degli accorgimenti comportamentali, fisioterapia e terapie farmacologiche orali. Nei pazienti che non rispondono, la tossina botulinica intravescicale e l’impianto di un neuromodulatore rappresentano le terapie di seconda linea.
L’ incontinenza da sforzo è invece legata di solito a precedenti gravidanze, invecchiamento o interventi chirurgici pelvici. La fisioterapia rappresenta sempre un valido trattamento di prima linea, ma laddove inefficace, la terapia è chirurgica e consiste nella sospensione dell’uretra o collocando una piccola rete protesica (sling) al di sotto di essa con un intervento mini-invasivo, o (solo per le donne) sospendendo la vagina con dei punti permanenti attraverso una piccola incisione a livello del basso addome.
I risultati di solito sono molto buoni. Nel caso di un trattamento farmacologico bisogna fare attenzione a rispettare bene le dosi e i tempi. Nel caso della chirurgia, fondamentale è seguire le istruzioni date dopo l’operazione. Ovviamente complicanze sono sempre possibili sebbene generalmente non gravi.
Incontinenza maschile: cause e trattamenti
L’incontinenza maschile merita una menzione a parte per delle sue peculiarità. Pur essendo meno frequente di quella femminile è altrettanto invalidante. Anche i maschi possono essere interessati dalla vescica iperattiva. Le cause dell’incontinenza da sforzo maschile sono soprattutto legate a interventi chirurgici subiti in passato dal paziente, in genere sulla prostata. La prostatectomia radicale per cancro alla prostata causa un’incontinenza urinaria permanente di varia gravità nel 10-20% dei casi, a seconda dell’età e dei precedenti chirurgici del paziente, dell’aggressività del tumore, dell’esperienza del chirurgo.
Fortunatamente oggi esistono vari trattamenti disponibili, pertanto l’incontinenza non è più una conseguenza intrattabile della prostatectomia. Questo problema deve però essere seguito, e se dopo 10-12 mesi non si risolve con la fisioterapia, bisogna intervenire chirurgicamente. A seconda della gravità e delle preferenze del paziente, l’Urologo proporrà un impianto di sling o di sfintere protesico. Questi trattamenti, per quanto mini-invasivi, richiedono comunque di essere effettuati presso centri di riferimento con specifica esperienza anche nella gestione delle possibili complicanze.