L'otosclerosi, conosciuta anche come otospongiosi, è una patologia osteodistrofica che incide sull'udito attraverso il blocco della staffa, l'ultimo ossicino nella catena di trasmissione del suono, all'interno della finestra ovale del labirinto osseo. Esploriamo in dettaglio questa condizione con il contributo del Dott. Matteo Simone, Specialista in Otorinolaringoiatria a Roma
Le sue caratteristiche
Questa patologia, spesso congenita e a trasmissione genetica, colpisce più frequentemente le donne, ma presenta un decorso generalmente più rapido negli uomini. Il blocco della staffa è causato da un rimaneggiamento osseo, con la crescita di ponti ossei e l'ossificazione del legamento anulare che salda la staffa alla finestra ovale. Inizialmente, il blocco colpisce suoni più deboli, mentre quelli più forti riescono a superarlo. La componente genetica sembra prevalere nella patofisiologia, anche se sono coinvolte infezioni virali e fattori ormonali.
Diagnosi e metodi diagnostici
Il sospetto diagnostico si basa su un'attenta anamnesi, una visita otorinolaringoiatrica e l'esecuzione di esame audioimpedenzometrico con riflessi stapediali. La conferma, in molti casi, può essere ottenuta mediante una TC dell'orecchio medio senza mezzo di contrasto, che può anche essere utile per la pianificazione di eventuali interventi chirurgici futuri.
Opzioni di trattamento
Il trattamento si articola principalmente su due colonne: l'intervento chirurgico e la protesizzazione acustica. La scelta tra le due opzioni dipende dalle caratteristiche specifiche del paziente e della sua patologia. Le fasi iniziali, soprattutto con pazienti più giovani, sono spesso candidate al trattamento chirurgico, mentre pazienti più anziani con patologie avanzate possono beneficiare maggiormente della protesi acustica.
Evoluzione della patologia e risultati del trattamento
L'otosclerosi comporta una progressiva ipoacusia, inizialmente concentrata sulle basse frequenze e di tipo trasmissivo. Nel corso del tempo, la sofferenza del recettore neurale può causare un peggioramento anche sulle alte frequenze. Se diagnosticata nelle fasi iniziali o intermedie, il trattamento chirurgico o con protesi acustica può portare a risultati molto positivi, spesso conducendo a un completo recupero uditivo.