La patologia degenerativa del rachide è una condizione progressiva che interessa la colonna vertebrale, caratterizzata dal deterioramento dei dischi intervertebrali e delle strutture articolari. Questo processo può causare dolore cronico e ridotta mobilità, con un impatto significativo sulla qualità della vita. Ci dice di più il Dott. Yuri Ceccaroni, Neurochirurgo a Venezia.
Cause della degenerazione del rachide
L'invecchiamento è la principale causa di degenerazione del rachide. Con il passare degli anni, i dischi intervertebrali perdono elasticità e capacità di assorbire gli urti, favorendo la comparsa di patologie come:
- Artrosi vertebrale: usura delle faccette articolari che porta a infiammazione e dolore.
- Discopatia degenerativa: assottigliamento dei dischi con conseguente riduzione dello spazio intervertebrale.
- Ernia del disco: fuoriuscita del nucleo polposo con possibile compressione dei nervi spinali.
- Stenosi del canale vertebrale: restringimento del canale vertebrale che può comprimere il midollo spinale o le radici nervose.
Fattori come predisposizione genetica, sedentarietà, traumi e sovraccarichi ripetuti possono accelerare il processo degenerativo.
Quali sono i sintomi principali?
I sintomi della patologia degenerativa del rachide variano in base alla localizzazione del danno. Tra i più comuni troviamo:
- Dolore cervicale o lombare: spesso irradiato agli arti superiori o inferiori.
- Rigidità: difficoltà nei movimenti del collo o della schiena.
- Formicolii e debolezza muscolare: segni di compressione nervosa.
- Difficoltà nella deambulazione: in caso di stenosi spinale severa.
Diagnosi
Per confermare la presenza di una patologia degenerativa del rachide, lo specialista esegue un’accurata anamnesi e visita clinica, supportate da esami strumentali come:
- Radiografia dinamica: utile per evidenziare alterazioni strutturali durante la flesso-estensione, segno di instabilità segmentaria.
- Risonanza magnetica (RM): per valutare lo stato dei dischi intervertebrali e delle radici nervose.
- Tomografia computerizzata (TC): indicata per analizzare con dettaglio la struttura ossea.
Trattamenti disponibili
Il trattamento varia in base alla gravità della condizione. Inizialmente si adottano approcci conservativi, tra cui:
- Terapia farmacologica: analgesici, antinfiammatori e miorilassanti.
- Fisioterapia: esercizi mirati per migliorare mobilità e stabilità.
- Infiltrazioni di cortisone: per ridurre l'infiammazione nei casi più dolorosi.
Quando le terapie conservative non sono efficaci, si può ricorrere a trattamenti chirurgici come:
- Microdiscectomia: rimozione della porzione erniata del disco.
- Laminectomia: intervento per ampliare lo spazio del canale vertebrale in caso di stenosi, e decomprimere dunque le radici nervose.
- Artrodesi vertebrale: fusione di due o più vertebre per stabilizzare la colonna e restituire il corretto assetto sagittale e coronale della colonna.
Conclusione
La patologia degenerativa del rachide è una condizione comune, spesso legata all'invecchiamento. La diagnosi precoce e un trattamento adeguato possono migliorare la qualità della vita e prevenire complicanze. Se si manifestano sintomi persistenti è fondamentale rivolgersi a un Neurochirurgo come il Dott. Ceccaroni per una valutazione specialistica.