Il Dott. Ciro Sommella, specialista in Ginecologia e Ostetricia, ci parla delle patologie che possono colpire il pavimento pelvico e del trattamento indicato in questi casi
Che cos’è il pavimento pelvico?
Il pavimento pelvico rappresenta un complesso di muscoli e tessuto connettivo che mantiene in sede gli organi pelvici, cioè l’utero, la vagina, il retto e la vescica.
Le patologie del pavimento pelvico vengono definite multifattoriali, ovvero dovute sia ad una predisposizione genetica che alla storia clinica della paziente (vedi numero di gravidanze e storia del parto).
Un cedimento di una o più strutture può portare a dei prolassi degli organi interessati: utero, vagina, vescica o retto.
Quali sono le caratteristiche di ogni prolasso?
In caso di prolasso di utero, parleremo di isterocele, ovvero la discesa dell'utero attraverso la vagina. In base alla gravità si distinguono prolassi dal I al IV grado. La sintomatologia è piuttosto sfumata. Normalmente, la paziente riferisce senso di ingombro o di pesantezza che solitamente si aggrava a fine giornata. Quando abbiamo un prolasso uterino di IV grado si può assistere alla vera e propria fuoruscita di parte dell'utero dalla vagina.
In presenza di prolasso della vescica, parleremo di cistocele, ovvero la discesa della vescica attraverso la vagina. In base alla gravità si distinguono cistoceli dal I al IV grado. La sintomatologia comunemente riferita in caso di cistocele è la difficoltà a svuotare completamente la vescica, la necessità di andare frequentemente al bagno, la possibilità di avere frequenti infezioni urinarie (cistiti), sino all'impossibilità vera e propria di urinare.
In caso di prolasso del retto, parleremo di rettocele, ovvero la protrusione del retto attraverso la vagina. In base alla gravità si distinguono rettoceli dal I al IV grado. La sintomatologia che solitamente accompagna il rettocele è l'evaquazione difficoltosa (delle volte la paziente deve inserire un dito in vagina e premere per svuotare il retto) e un senso di pesantezza.
Il prolasso della vagina, solitamente accompagna in vario grado il prolasso dell'utero. Altre volte può comparire in seguito a pregressi interventi di asportazione dell'utero. In quest'ultimo caso si parla di prolasso di cupola.
In ultimo, si può avere anche un prolasso dell'uretra, detto uretrocele, che si caratterizza da un’incontinenza urinaria da sforzo. In questo caso la paziente riferisce la perdita involontaria di urina in seguito a starnuti, risate, colpi di tosse o sforzi addominali.
Cosa fare in caso di prolasso di uno o più organi del pavimento pelvico?
È bene ricordare che molto spesso si assiste alla concomitanza di un prolasso a carico di più organi ed è, infatti, difficile assistere al prolasso di un singolo organo.
Il trattamento delle patologia del pavimento pelvico è prettamente chirurgico. La chirurgia, da personalizzare sul singolo paziente, può essere per via vaginale, laparoscopica o robotica.
Alcune volte può essere utilizzata una protesi che serve da matrice per far ricreare una struttura di sostegno che si è lesionata.