Le perforazioni del setto nasale rappresentano una condizione in cui si verifica un'apertura anomala nella parete (setto nasale) che separa le due cavità nasali. Questa alterazione può causare disturbi respiratori, fastidi estetici e complicazioni locali. Sebbene sia una condizione rara, negli ultimi anni si è assistito a un aumento dei casi, anche a causa di fattori ambientali e terapeutici. Cerchiamo di capire insieme al Prof. Filippo Giovannetti, Chirurgo Maxillo-Facciale a Roma, quando è necessario intervenire.
Quali sono le cause principali?
Le cause delle perforazioni del setto nasale possono essere suddivise in traumatiche, iatrogene e patologiche:
- Traumi nasali, anche lievi ma ripetuti, come quelli da manipolazione interna.
- Interventi chirurgici, soprattutto in caso di rinoplastica o settoplastica, se non correttamente eseguiti o se complicati da infezioni.
- Uso cronico di spray nasali cortisonici o vasocostrittori, che può alterare la vascolarizzazione della mucosa.
- Patologie autoimmuni, come il lupus eritematoso sistemico o la granulomatosi di Wegener.
- Consumo di sostanze, come la cocaina, che induce vasocostrizione prolungata e necrosi tissutale.
- Infezioni croniche o riniti atrofiche.
Quali sono i sintomi più comuni?
La perforazione può inizialmente essere asintomatica, ma con il tempo compaiono disturbi come:
- Difficoltà respiratoria unilaterale o bilaterale
- Fischio respiratorio durante l’inspirazione o l’espirazione
- Formazione di croste nasali persistenti
- Epistassi (sanguinamenti nasali ricorrenti)
- Dolore o senso di secchezza
- Deformità estetica, nei casi più gravi
Diagnosi e valutazione specialistica
La diagnosi viene effettuata attraverso l’esame endoscopico nasale, che consente di valutare con precisione la dimensione e la localizzazione della perforazione, nonché lo stato delle mucose circostanti. In tutti i casi si esegue anche una TC del massiccio facciale per escludere alterazioni ossee o sinusali associate.
Quali sono i trattamenti disponibili?
Il trattamento dipende dalla gravità e dall’impatto sulla qualità di vita del paziente:
- Approccio conservativo, in genere non risolutivo, con lavaggi salini, creme emollienti e protezione della mucosa.
- Protesi nasale interna, soluzione provvisoria, utile per chi non può o non desidera sottoporsi a intervento chirurgico.
- Intervento chirurgico ricostruttivo, indicato nei casi più invalidanti. Il trattamento è complesso e richiede l’impiego di lobi mucosi, innesti cartilaginei e tecniche microchirurgiche. La chirurgia viene solitamente eseguita da un chirurgo maxillo-facciale esperto in chirurgia nasale avanzata.
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Quando rivolgersi allo specialista?
È consigliato consultare uno specialista in chirurgia maxillo-facciale se:
- Si hanno sintomi persistenti non risolvibili con terapie mediche.
- La perforazione si ingrandisce nel tempo.
- Si desidera valutare una possibile ricostruzione chirurgica, anche in presenza di precedenti interventi estetici o funzionali al naso.
La gestione delle perforazioni del setto nasale richiede una valutazione attenta e personalizzata. Intervenire in tempo può prevenire complicazioni e migliorare significativamente la qualità della vita del paziente.