Ph-Impedenziometria: come funziona?

Ph-Impedenziometria: come funziona?

Editato da: Sharon Campolongo il 24/08/2023

Grazie alle nuove tecnologie in ambito medico è possibile ottenere una diagnosi precisa sulla malattia da reflusso gastroesofageo senza ricorrere alla Radiologia Tradizionale. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Fausto Barberani, specialista in Gastroenterologia

Perché si esegue una Ph-Impedenziometria?

La Ph-Impedenziometria 24 ore esofagea è un test per la diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo.

L’indicazione ad eseguire il test è la presenza di sintomi tipici (bruciore e rigurgiti acidi) e/o atipici (morsa alla gola, dolore toracico, raucedine, tosse, laringiti, faringiti, disturbi del ritmo, anomalie smalto dei denti) presenti in un paziente con gastroscopia negativa, cioè che presenta un esofago normale senza quindi segni di infiammazione (esofagite).

Oggi quasi la metà dei pazienti con reflusso hanno gastroscopia negativa per cui potrebbero essere etichettati come non malati e la Ph-Impedenziometria serve proprio a selezionare i pazienti con la malattia da reflusso che, quindi, saranno trattati con farmaci specifici o i pazienti con esofago ipersensibile che hanno sintomi ma non la malattia che saranno trattati con farmaci non specifici.

ragazza con dolore toracico

Come si esegue?

Si esegue utilizzando un microcatetere di 1,4 mm, che viene inserito attraverso una delle due narici in modo molto semplice ed indolore fino allo stomaco, posizionandolo a cavallo tra esofago terminale e stomaco così da evidenziare le differenze del Ph (acido-alcalino), visto che l’esofago è un ambiente alcalino (Ph 6-7) e lo stomaco un ambiente acido (Ph 1-2).

Il microcatetere viene poi fissato sul naso, guancia e collo con cerotti, fatto passare dietro l’orecchio e fatto scendere nel torace a contatto della pelle fino ad essere inserito nel piccolo computer, che rileverà i dati delle 24 ore a sua volta inserito in una borsetta di plastica fissata su una semplice cinta che si mette intorno alla vita. Al di sopra il paziente può indossare una maglietta, una camicia oppure una felpa o maglione per cui all’esterno si nota solo il cerotto sul naso.

Il paziente digita sulle icone del computer sia i sintomi rappresentati da numeri previo accordo che l’inizio e la fine dei tre pasti contemplati nelle 24 ore e l’inizio e la fine del periodo notturno trascorso a letto. Deve seguire una giornata sovrapponibile al suo solito sia da un punto di vista relazionale che alimentare.

Dopo 24 ore termina la registrazione e, quindi, il catetare, che è utilizzabile solo una volta, viene sfilato in un attimo senza alcun fastidio e i dati vengono scaricati. Questi ultimi permetteranno al Gastroenterologo la diagnosi e la terapia più opportuna quindi mirata al singolo paziente.

Esistono norme di preparazione?

Non ci sono norme di preparazione se non il digiuno al mattino dell’esame e, naturalmente, la non assunzione di farmaci antireflusso come gli Antisecretivi da sospendere eventualmente almeno 3 settimane prima, mentre sono contemplati gli Antiacidi fino a due giorni prima.

Ci sono dei rischi?

Non esistono rischi per il paziente.

La tecnica prevede il controllo totale della correttezza non solo del posizionamento del catetere, ma anche della sua perfetta funzionalità in un sistema che non permette la registrazione dell’esame.

Per ogni esame si utilizza un catetere nuovo come anche due pile standard sempre nuove, per gioco si regalano al paziente le pile usate per uso personale in un telecomando.

Gastroenterologia a Terni