Piastrinopenia Immune (PTI): scopri di più!
La Piastrinopenia Immune (PTI) è una patologia in cui gli anticorpi distruggono le piastrine. Questa condizione si verifica nei bambini con età compresa tra i due e i quattro anni. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo
In che cosa consiste la PTI?
Tra le forme più frequenti di piastrinopenie o trombocitopenie in età pediatrica si trova la Piastrinopenia Immune, con un’incidenza di 3-10 casi su 100.000 bambini.
Questa patologia colpisce sia maschi che femmine e nella maggior parte dei casi si tratta di una malattia acuta auto-limitantesi, che guarisce entro i 6 mesi. Tuttavia, in alcuni casi questa condizione persiste per più di 6 mesi e si definisce cronica. In questo ultimo caso, più del 50% dei pazienti guarisce entro i primi 4 anni in seguito alla diagnosi.
Le cause della Piastrinopenia Immune non sono ancora conosciute, ma si suppone che si originano dopo che il bambino o la bambina ha avuto un’infezione virale, che causa la produzione di anticorpi contro il virus e contro le piastrine stesse.
Altri fattori che provocano tale patologia possono essere quelli genetici, citochine e così via.
Quali sono i sintomi?
Generalmente, i sintomi che caratterizzano questa patologia sono le emorragie a livello della cute che si manifestano con petecchie, ecchimosi e/o ematomi.
Altre manifestazioni possono includere:
- Emorragie gengivali
- Epistassi
- Emorragie congiuntivali
- Ematuria
- Sangue nelle feci
- Emorragia intracranica (molto rara)
Come avviene la diagnosi?
Per ottenere una diagnosi corretta è necessario che lo specialista esegua un’accurata visita clinica e sottoponga al paziente ad un esame emocromocitometrico e l’aspirato midollare.
Quali sono i trattamenti impiegati?
La tipologia di trattamento dipende dalla forma di Piastrinopenia Immune che colpisce il paziente.
Infatti, se il paziente presenta una scarsa sintomatologia emorragica e una quantità di piastrine maggiore a 20.000/mm3, si ricorre alla semplice osservazione periodica.
Invece, in caso di forte sintomatologia emorragica è necessario praticare infusioni di immunoglobuline. Se quest’ultimo trattamento non risulta efficace si inizia con la terapia di corticosteroidi per bocca o endovena.
Se la patologia è persistente si può anche ricorrere alla terapia immunosoppressiva con anticorpo anti CD20.