Quali sono le differenze tra Gastrite e Reflusso Gastroesofageo?

Quali sono le differenze tra Gastrite e Reflusso Gastroesofageo?

Editato da: Carola Malatacca il 31/10/2022

I sintomi che caratterizzano la gastrite e il reflusso gastroesofageo si sovrappongono spesso. Qual è quindi la differenza tra queste due patologie e in che modo si trattano e si prevengono?

Lo chiariamo meglio in questo articolo, grazie al contributo del Dott. Stefano Bellentani, specialista in Gastroenterologia, attualmente titolare di un proprio Studio Medico di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione a Locarno (Svizzera)

Che cos'è la gastrite

La gastrite consiste in un'infiammazione dello stomaco, causata nella maggior parte dei casi dal batterio Helicobacter Pylori e, in altri, dall’uso di alcuni farmaci o dall’abuso di alcol o fumo. I sintomi possono comparire all'improvviso, in caso di gastrite acuta, o possono presentare uno sviluppo lento che perdura nel tempo, in caso di gastrite cronica.

I principali sintomi di manifestazione della gastrite sono:

  • Dolore epigastrico
  • Crampi allo stomaco
  • Bruciore allo stomaco
  • Nausea e vomito
  • Sensazione di pienezza dopo i pasti

Che cos’è il reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è una patologia molto comune che colpisce circa il 20% della popolazione europea e tende ad aumentare con l’avanzare dell’età. Questa malattia si manifesta quando i succhi gastrici entrano in contatto con la parete dell’esofago, dinamica che avviene soprattutto dopo mangiato o in posizione supina.

I principali sintomi di manifestazione del reflusso gastroesofageo sono:

  • Bruciore nel torace o dietro lo sterno che può estendersi fino alla gola;
  • Rigurgito acido, cioè la percezione di liquido acido in bocca.

Si possono, inoltre, presentare sintomi più atipici quali:

  • Difficoltà di deglutizione
  • Nausea
  • Tosse e raucedine
  • Singhiozzo
  • Dolore toracico
  • Asma
  • Insonnia

Come ottenere una diagnosi?

La diagnosi di gastrite o reflusso gastroesofageo si può ottenere rivolgendosi a un medico specialista in Gastroenterologia. Il gastroenterologo, se necessario, consiglia di effettuare test diagnostici che possano confermare la presenza della patologia e individuarne le cause. Solitamente almeno una Esofagogastroduodenoscopia deve essere eseguita per cercare i segni di reflusso ed escludere altre patologie concomitanti.

Cure e trattamenti

Per quanto riguarda la gastrite, è importante modificare il proprio stile di vita e seguire una dieta fatta di pasti più frequenti ma contenuti, evitando gli alimenti che possono provocare acidità e irritazione, quali alcol, bibite gassate e caffè ed è importantissimo smettere di fumare, qualora il paziente sia fumatore. Inoltre occorrerà sospendere ogni tipo di farmaco antinfiammatorio della famiglia dei derivati dell’aspirina o simili. Lo specialista può inoltre prescrivere farmaci inibitori della pompa protonica, antiacidi o antibiotici, a seconda delle cause scatenanti la patologia.

Anche nel caso del reflusso gastroesofageo, è indicato seguire un’alimentazione e uno stile di vita adeguati, evitare tutti gli alimenti che possono peggiorare l’acidità, il consumo di alcolici e il fumo. Lo specialista, allo stesso modo, può prescrivere farmaci antiacidi, che riducono o bloccano la produzione di acido e farmaci procinetici. Solo in casi molto gravi e che presentano specifiche caratteristiche, si può optare per una soluzione chirurgica, eseguendo un intervento “anti-reflusso”, possibilmente in laparoscopia.

Come si prevengono gastrite e reflusso gastroesofageo?

In entrambi i casi, il modo migliore per evitare la comparsa della malattia, è seguire una dieta equilibrata, evitando bevande e alimenti ricchi di grassi o che possono provocare acidità e rilassare lo sfintere esofageo inferiore:

  • Cioccolata
  • Menta
  • Caffè, tè (se non decaffeinati o deteinati)
  • Pomodoro
  • Cibi fritti e molto grassi
  • Cibi molto speziati o pepati
  • Agrumi
  • Alcolici
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