Rinoplastica Morfo-Funzionale: alla ricerca dell’equilibrio tra funzionalità e bellezza

Rinoplastica Morfo-Funzionale: alla ricerca dell’equilibrio tra funzionalità e bellezza

Editato da: Sharon Campolongo il 22/02/2023

Creare un bel naso non è più la sola priorità della rinoplastica moderna. Il Prof. Antonio Ottaviani, esperto in Chirurgia Plastica e Estetica a Roma, ci spiega quanto è importante anche la funzionalità

Quali funzioni svolge il naso? 

Probabilmente molti non sanno che il naso, oltre ad essere fondamentale per l’armonia estetica del viso, è anche un organo vero e proprio con specifiche ed importanti funzioni.

Il naso, infatti, al suo interno ha una conformazione che gli permette di riscaldare ed umidificare l’aria che vi passa attraverso e consentendole di arrivare nei bronchi in condizioni ottimali. Per espletare la sua funzione, deve avere le giuste caratteristiche anatomiche, con le varie strutture proporzionate e nei giusti rapporti tra di loro.

È molto interessante verificare che quando tutte le strutture di supporto sono rappresentate in maniera corretta, permettendo una corretta funzione, anche l’aspetto estetico risulta piacevole. In altre parole, ad una anatomia corretta corrisponde un naso bello e viceversa.

Questo concetto morfo-funzionale, è stato sviluppato negli anni ’80-’90 da J. Sheen, che su queste basi, rivoluzionò l’approccio alla rinoplastica. In particolare, un intervento eseguito correttamente non deve tenere conto solo dell’aspetto estetico, ma cercare di conservare o ricostituire una corretta anatomia, che permetta di avere un risultato esteticamente piacevole tenendo sempre presente la conservazione di una buona funzionalità.

Come è cambiata la rinoplastica negli anni

Molti chirurghi hanno fatto proprie le innovazioni e i concetti formulati da Sheen e li hanno sviluppati secondo le proprie necessità e capacità personali. La rinoplastica moderna dovrebbe, quindi, preoccuparsi di dare un risultato naturale che rispetti le strutture interne del naso conservando la funzione a cui è preposto.

Dovremmo pensare al naso come un organo da rispettare e trattare con estrema delicatezza dando spazio all’idea di eseguire una rinoplastica “conservativa” che preveda anche la possibilità di ricostituire strutture deboli con l’inserimento di inneschi cartilaginei oppure ossei.

In passato gli interventi di rinoplastica tendevano a ridurre in maniera eccessiva le strutture interne del naso (cartilagine ed osso) che ne rappresentano il sostegno, creando nasi a volte troppo piccoli o comunque poco naturali. Oltre a questo tipo di risultato estetico non soddisfacente, nella grande maggioranza dei casi, si determinavano alterazioni anatomiche che potevano causare difficoltà respiratoria che difficilmente poteva essere corretta successivamente. Di solito si rendeva necessario un secondo intervento con il quale si doveva ricostruire la struttura mancante con l’aggiunta di innesti cartilaginei che potessero ricostituire il supporto eliminato in precedenza.

Quando la rinoplastica diventa morfo-funzionale?

Facciamo un esempio: a volte capita di vedere pazienti che, oltre ad avere un naso che non li soddisfa esteticamente, lamentano anche difficoltà respiratorie. Analizzando l’anatomia di questi pazienti, quasi sempre scopriamo un setto nasale deviato che ostruisce parzialmente una delle cavità nasali.

Oggi questo tipo di interventi dovrebbe rappresentare un ricordo del passato in favore di soluzioni più conservative, perché casi del genere devono essere trattati anche con una rettifica del setto che permette di ricostituire le corrette vie aeree. A quel punto avremo eseguito un intervento di rinoplastica “morfo-funzionale”. Oltre a casi evidenti come la correzione del setto, la regola dovrebbe essere sempre quella di conservare una buona funzionalità, rispettando le strutture portanti rappresentate dalle ossa e dalle cartilagini.

Post-operatorio: ha ancora senso temerlo?

Altro motivo di preoccupazione non fondato è rappresentato dal post-operatorio, in particolare dal dolore e dal gonfiore al viso, che grazie alle nuove tecniche conservative sono stati quasi del tutto annullati.

Anche l’estrazione dei tamponi, che grazie ai nuovi avanzamenti dei materiali non aderiscono alle pareti interne e possono essere asportati con grande facilità e senza dolore, non rappresentano più un motivo di paura.

Il paziente che si appresti ad affrontare una rinoplastica dovrebbe quindi solo preoccuparsi che il Chirurgo al quale si rivolge sia in grado di programmare e realizzare un intervento che rispetti le linee guida della moderna rinoplastica, secondo la quale un bel naso funziona anche bene!

Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva a Roma