Dall'obiettivo principale del lifting fino alle diverse procedure chirurgiche e alle opzioni meno invasive, questo articolo spiega quali sono i fattori che influenzano la scelta del tipo di lifting da eseguire e in quali casi si consiglia un approccio non invasivo
A quali segni di invecchiamento è mirato principalmente un intervento di lifting?
Un intervento di lifting in genere è mirato per i seguenti segni di invecchiamento:
- Rughe diffuse
- Rilassamento cutaneo
- Comparsa del doppio profilo mandibolare
- Ovale del volto che diventa quadrato
- Pieghe naso labiali e agli angoli della bocca
- Pieghe del collo e sotto il mento
Esistono diversi tipi di lifting; quali fattori influenzano la scelta del tipo di lifting da eseguire?
Diversi individui possono presentare diversi gradi di invecchiamento. Per questo motivo aree diverse del viso e del collo possono suggerire l’impiego di una o dell’altra delle diverse tecniche di lifting oggi più impiegate dai chirurghi estetici. È fondamentale che i pazienti comprendano queste diverse indicazioni, dato che molti pensano che, un lifting sia un lifting e tutti i lifting siano uguali.
In realtà esistono oggi, con qualche variabile impiegata dai diversi operatori, più o meno sei tipi di Lifting (Face Lift) che vanno (evitando di entrare nei dettagli per mantenerci su un piano divulgativo) dal MINI LIFT solo cutaneo ai lifting più profondi come il DEEP-PLANE o il SOTTOPERIOSTEO. Le differenti procedure hanno in genere un grado crescente di invasività, variabili fasi di recupero e soprattutto, come detto, diverse indicazioni. Sarà il Chirurgo che, che anche in base alle esigenze dei pazienti, potrà porre la corretta indicazione all’una o all’altra tecnica da impiegare.
Va compreso che un tipo di lifting adatto a una persona di 45 o 50 anni, differirà enormemente dalla tecnica utile per una di 75 anni, per esempio.
In ogni caso il risultato di un lifting DEVE SEMPRE ESSERE NATURALE, mantenendo i tratti propri del singolo paziente, ma restituendo giovinezza al viso e allo sguardo. Mai “tiraggi” eccessivi e “volti esasperati”, ma anche mai, lifting “timidi” e risultati scadenti e poco duraturi.
È un equilibrio importante da rispettare e il Chirurgo Facciale deve saper padroneggiare ogni tecnica e attuarla quando necessaria.
Quali sono le opzioni non chirurgiche per il lifting e in quali casi consiglia un approccio non invasivo?
Escludendo a priori trovate pubblicitarie e di minima, come il “lifting del weekend” e il “liftinghini” ambulatoriali eseguiti spesso in strutture non adeguate, un buon lifting fatte salve la corretta indicazione ed esecuzione, restituisce il paziente alle comuni attività in un periodo variabile dai 10 -15 giorni a un mese circa.
In generale i pazienti candidati a un lifting devono essere, a prescindere dall’età, in buone condizioni di salute di base, accertate mediante accurati esami preoperatori.
In particolare vanno controllate la pressione arteriosa e considerato un eventuale stato di fumatore. La nicotina impedisce un buon afflusso sanguigno ai tessuti, pertanto è raccomandata una astensione dal fumo di almeno 30-60 giorni, prima dell’intervento e il prudente impiego, in questi soggetti, di tecniche di lifting meno estese. Raccomandiamo una dieta semiliquida per alcuni giorni dopo i lifting più impegnativi. Nei primi giorni dopo un Face Lift è utile rimanere tranquilli e anche evitare gli stress emotivi.
Quali sono le complicanze più tipiche del lifting e come vengono gestite?
A prescindere dalle comuni complicanze proprie di tutta la chirurgia, diremmo che le complicanze più tipiche del lifting sono essenzialmente tre: l’ematoma, cioè la raccolta di sangue sotto i tessuti. Se trattato rapidamente non porta in genere conseguenze. Un'altra complicanza può essere costituita dalla sofferenza dei tessuti cutanei. Questa va trattata in un primo momento conservativamente con medicazioni adeguate. Successivamente può essere necessaria una correzione. Infine esiste la possibilità di un trauma nervoso che, va detto è rarissimo, operando con tecnica e capacità adeguate, ed evitando, se non si è esperti, le tecniche più estese. La migliore prevenzione delle complicanze sopra ricordate è costituita da: corretta preparazione preoperatoria del paziente, emostasi meticolosa, esperienza consolidata dell’operatore, monitoraggio e assistenza post-operatori.
La “durata” di un lifting ben condotto dipende, prima di tutto dalla corretta indicazione alla tecnica impiegata e dalla capacità del chirurgo, il mantenimento di un buon risultato nel tempo è senz’altro favorito dalle comuni regole di un “vivere sano”.