Seno tuberoso: di cosa si tratta?

Seno tuberoso: di cosa si tratta?

Editato da: Veronica Renzi il 15/05/2023

Il seno tuberoso è una condizione che si manifesta in età puberale e che può influire negativamente sulla psiche delle giovani donne. Ce ne parla in questo articolo la Dott.ssa Mariagrazia Moio, Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica a Napoli, Roma, Mesagne e Trani

Cos’è il seno tuberoso?

Il seno tuberoso è una malformazione congenita dello sviluppo della ghiandola mammaria che si rende evidente con la crescita, generalmente nell’età puberale, e compromette in modo permanente la forma del seno della donna.

A causa di questa malformazione la mammella non cresce nella solita forma arrotondata bensì resta “costretta” ed assume un aspetto appuntito che spesso si associa ad una dilatazione anomala delle areole ed all’asimmetria dei due lati. Questa malformazione può condizionare fortemente la psicologia dello sviluppo affliggendo la sfera della femminilità e della sicurezza in sé stessi. Il trattamento di questa problematica deve essere necessariamente chirurgico.

Quali sono le cause?

Le cause sono geneticamente determinate quindi risiedono nel DNA della persona. Spesso si associa familiarità (mamma o sorella ugualmente affette) ma altrettanto spesso si vedono casi “de novo” dove nessun altro in famiglia è portatore di questo quadro malformativo.

Quali sono i diversi tipi di seno tuberoso?

Esistono diverse classificazioni per determinare il grado di tuberosità della mammella. Le più usate sono la classificazione di Grolleau e quella di Von Heimburg che in base alle caratteristiche dei quadranti mammari affetti da iposviluppo consentono di definire la gravità del quadro anatomico. In generale si riscontrano forme lievi con sola erniazione retroareolare della ghiandola e dilatazione dell’areola, forme intermedie e forme gravi dove la ghiandola è completamente deformata e costretta in modo concentrico da un cercine fibroso cicatriziale che impedisce lo sviluppo di tutti i quadranti della mammella.

In cosa consiste il trattamento?

Il trattamento è chirurgico. Generalmente si interviene rimodellando la ghiandola ed eliminando la costrizione fibrosa che ne ha impedito lo sviluppo (release ghiandolare), si riduce la dimensione dell’areola rimodellandone e simmetrizzando forma ed altezza e si inserisce una protesi di sostegno che oltre a dare volume serve prevalentemente a recuperare una forma armonica del seno ed occupare lo spazio toracico in cui la ghiandola non si è sviluppata. Nei casi più lievi si può rimodellare la mammella anche grazie al trapianto di tessuto adiposo (lipofilling).

Quali sono i risultati e i limiti dell’intervento?

I risultati dell’intervento di correzione sono generalmente ottimi anche nei casi più gravi se la tecnica di release ghiandolare utilizzata è quella giusta per il tipo di malformazione. Trattandosi di una patologia complessa e abbastanza rara è assolutamente indispensabile rivolgersi ad ultraspecialisti del settore e non a un qualunque chirurgo che si occupa di mammella. Il limite risiede nella necessità di creare una cicatrice generalmente periareolare che qualche volta può richiedere un ritocco a distanza di 6/12 mesi per lo slattamento dovuto alla tensione del rimodellamento mammario. Ad ogni modo i risultati a lungo termine sono ottimi nelle mani di uno specialista in chirurgia ricostruttiva.

Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva a Marano di Napoli