Sincope: come riconoscerla, diagnosticarla e trattarla

Pubblicato il: 31/05/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 13/06/2024

Nel nostro approfondimento dedicato alla sincope, esploriamo un fenomeno spesso sottovalutato: la sincope, ossia lo svenimento. Scopriremo insieme le sue cause, sintomi, diagnosi e le opzioni di trattamento disponibili, offrendo chiarezza e informazioni utili per coloro che desiderano comprendere meglio questa condizione e affrontarla con consapevolezza

 

Che cos’è la sincope?

La sincope è una perdita improvvisa e temporanea di coscienza, caratterizzata da un'insorgenza rapida, una breve durata e un recupero completo e spontaneo. Questo fenomeno si verifica a causa di una temporanea riduzione del flusso sanguigno al cervello, che porta a una transitoria ipoperfusione cerebrale. La sincope è comune nella pratica clinica ed è responsabile di circa l'1-3% degli accessi in pronto soccorso.

 

Quali sono i sintomi della sincope?

L'episodio sincopale può manifestarsi all'improvviso o essere preceduto da sintomi premonitori, detti prodromi. Questi includono capogiri, sudorazione, nausea e astenia. Tali sintomi possono avvisare l'individuo di un imminente episodio sincopale, permettendo in alcuni casi di adottare misure preventive per evitare la caduta.

 

Come si identifica la causa?

La diagnosi va fatta eseguendo un'anamnesi accurata (spesso solo con l’anamnesi ben fatta si riesce a fare diagnosi), esami obiettivo ed esami strumentali. L'anamnesi indaga sulle condizioni favorenti la sincope, le terapie assunte e che possono essere fattore causale, le modalità di insorgenza, il recupero e gli eventuali sintomi associati. L'esame obiettivo prevede la misurazione della pressione arteriosa in posizione sdraiata ed eretta, e la valutazione dei polsi arteriosi, dell'obiettività cardiaca, addominale e neurologica.


Un ECG a 12 derivazioni è necessario ad identificare alterazioni del ritmo cardiaco e patologie cardiache sottostanti. Altri accertamenti che possono rendersi necessari nel corso dell’iter diagnostico, in base al caso, sono il tilt test per valutare il sistema nervoso autonomo, l’ECG Holter delle 24 ore, l'ecocardiogramma color doppler, il test da sforzo e l’impianto sottocutaneo di un loop recorder, dispositivo che permette di monitorare il ritmo cardiaco per 2-4 anni identificando alterazioni potenzialmente causa di sincope. Inoltre, esistono alcuni score che permettono di stratificare il rischio e decidere il setting diagnostico (ambulatoriale o di ricovero).

 

Quali sono le cause della sincope?

La sincope può essere causata da diverse condizioni. Le cause principali possono essere suddivise in tre categorie:

  • sincope neuromediata, o vasovagale: è la più comune e deriva da un'anomalia transitoria nel funzionamento del sistema nervoso autonomo. Colpisce soprattutto i giovani ed è generalmente benigna.
  • sincope da ipotensione ortostatica: si verifica a causa di un calo di pressione arteriosa quando si passa dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta.
  • sincope cardiaca: può essere dovuta a bradi/tachiaritmie o a malattie strutturali cardiache, come infarto miocardico, embolia polmonare o valvulopatie (es. stenosi aortica), e richiede un trattamento tempestivo e mirato a curare la causa sottostante.

 

Si può prevenire la sincope?

Alcuni accorgimenti possono ridurre il rischio di sincope, soprattutto nel caso della sincope neuromediata, e possono essere illustrati dal cardiologo una volta stabilita la causa precisa. Nel caso dell’ipotensione ortostatica, può essere necessario modificare la terapia antipertensiva in quanto spesso è causa determinante della sincope.


Come comportamento generale in pazienti con episodi sincopali, è importante bere molta acqua e assicurarsi un corretto apporto di sali minerali, evitare di rimanere a lungo in piedi senza muoversi, evitare luoghi affollati e caldi e passare dalla posizione seduta a quella eretta con calma, evitando movimenti bruschi. Anche una costante attività fisica può contribuire alla prevenzione della sincope.

 

Quali sono i trattamenti disponibili?

Il trattamento della sincope dipende dalla causa sottostante. È importante essere valutato da un medico esperto in materia in grado innanzitutto di stratificare il rischio e decidere se il paziente debba eseguire ulteriori accertamenti, identificare la causa e l’eventuale trattamento da eseguire che può arrivare fino all’impianto di pacemaker nel caso di bradicardia severa all’intervento cardiochirurgico nel caso di malattia valvolare severa sebbene sia da ricordare che la stragrande maggioranza delle sincopi siano benigne e non richiedano nessuna terapia eccetto suggerimenti comportamentali.


Come suggerimento generale, l’età giovanile, la presenza di prodromi (sintomi premonitori), l’assenza di patologie cardiologiche sono associati spesso al basso rischio e pertanto i pazienti giovani, senza storia cardiologica e con i prodromi possono essere valutati in regime ambulatoriale (un ECG è da eseguire in tutti i pazienti) mentre in caso di sincope in paziente anziano, cardiopatico, senza prodromi o preceduta da palpitazioni è opportuno chiamare il 118.


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In conclusione, la sincope è una condizione è spesso benigna, ma richiede un'attenta valutazione medica per escludere cause più gravi e adottare il trattamento appropriato.

Cardiologia a Roma

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