Sindrome metabolica: fattori nascosti e rischi da non sottovalutare

Pubblicato il: 02/05/2025 Editato da: Serena Silvia Ponso il 02/05/2025

La sindrome metabolica è una condizione clinica complessa che riguarda un numero crescente di persone in Italia, spesso senza sintomi evidenti. È caratterizzata dalla presenza contemporanea di diversi fattori di rischio che aumentano le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Approfondiamo l’argomento con la Prof.ssa Manon Khazrai, Dietista a Roma.

Che cos’è la sindrome metabolica?

La sindrome metabolica non è una malattia singola, ma un insieme di condizioni che si verificano simultaneamente. Secondo i criteri più utilizzati (ad esempio quelli dell’International Diabetes Federation), la diagnosi si basa sulla presenza di almeno tre dei seguenti fattori:


Questi parametri indicano una profonda alterazione del metabolismo che può compromettere la salute nel lungo termine.

Perché è importante riconoscerla?

Molte persone non sanno di avere la sindrome metabolica perché spesso è asintomatica nelle fasi iniziali. Tuttavia, è fortemente associata all’insulino-resistenza, una condizione in cui l’organismo non utilizza correttamente l’insulina, causando un aumento della glicemia. Questo stato è un precursore del diabete di tipo 2 e contribuisce a infiammare i vasi sanguigni, con un aumento del rischio cardiovascolare.

Inoltre, la sindrome metabolica può accelerare l’aterosclerosi, un processo infiammatorio cronico che porta all’indurimento delle arterie, predisponendo a infarto e ictus.

Un problema in crescita in Italia

Nel contesto attuale italiano, la sedentarietà, la cattiva alimentazione e il sovrappeso contribuiscono alla diffusione della sindrome metabolica. I dati epidemiologici mostrano una maggiore incidenza nelle fasce d’età adulte, con un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza anche tra i giovani, specie in presenza di obesità infantile.


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Come si interviene?

Il trattamento della sindrome metabolica è in gran parte basato su modifiche dello stile di vita:

  • Attività fisica regolare (almeno 150 minuti a settimana)
  • Alimentazione equilibrata, ricca di fibre, povera di zuccheri semplici e grassi saturi
  • Controllo del peso corporeo
  • Smettere di fumare



Nei casi più avanzati, può essere necessario l’uso di farmaci per la pressione arteriosa, ipolipemizzanti o antidiabetici.

Conclusione

Riconoscere e trattare precocemente la sindrome metabolica è essenziale per prevenire gravi complicanze. Un approccio multidisciplinare e il monitoraggio costante da parte di dietisti  possono fare la differenza nella qualità e nella durata della vita.

Dietologia a Roma

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