La sindrome metabolica è una condizione clinica complessa che riguarda un numero crescente di persone in Italia, spesso senza sintomi evidenti. È caratterizzata dalla presenza contemporanea di diversi fattori di rischio che aumentano le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Approfondiamo l’argomento con la Prof.ssa Manon Khazrai, Dietista a Roma.
Che cos’è la sindrome metabolica?
La sindrome metabolica non è una malattia singola, ma un insieme di condizioni che si verificano simultaneamente. Secondo i criteri più utilizzati (ad esempio quelli dell’International Diabetes Federation), la diagnosi si basa sulla presenza di almeno tre dei seguenti fattori:
- Obesità viscerale (accumulo di grasso nella zona addominale)
- Ipertensione arteriosa
- Glicemia a digiuno elevata
- Ipertrigliceridemia
- Colesterolo HDL basso
Questi parametri indicano una profonda alterazione del metabolismo che può compromettere la salute nel lungo termine.
Perché è importante riconoscerla?
Molte persone non sanno di avere la sindrome metabolica perché spesso è asintomatica nelle fasi iniziali. Tuttavia, è fortemente associata all’insulino-resistenza, una condizione in cui l’organismo non utilizza correttamente l’insulina, causando un aumento della glicemia. Questo stato è un precursore del diabete di tipo 2 e contribuisce a infiammare i vasi sanguigni, con un aumento del rischio cardiovascolare.
Inoltre, la sindrome metabolica può accelerare l’aterosclerosi, un processo infiammatorio cronico che porta all’indurimento delle arterie, predisponendo a infarto e ictus.
Un problema in crescita in Italia
Nel contesto attuale italiano, la sedentarietà, la cattiva alimentazione e il sovrappeso contribuiscono alla diffusione della sindrome metabolica. I dati epidemiologici mostrano una maggiore incidenza nelle fasce d’età adulte, con un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza anche tra i giovani, specie in presenza di obesità infantile.
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Come si interviene?
Il trattamento della sindrome metabolica è in gran parte basato su modifiche dello stile di vita:
- Attività fisica regolare (almeno 150 minuti a settimana)
- Alimentazione equilibrata, ricca di fibre, povera di zuccheri semplici e grassi saturi
- Controllo del peso corporeo
- Smettere di fumare
Nei casi più avanzati, può essere necessario l’uso di farmaci per la pressione arteriosa, ipolipemizzanti o antidiabetici.
Conclusione
Riconoscere e trattare precocemente la sindrome metabolica è essenziale per prevenire gravi complicanze. Un approccio multidisciplinare e il monitoraggio costante da parte di dietisti possono fare la differenza nella qualità e nella durata della vita.