Spondilolistesi: è possibile prevenirla?

Spondilolistesi: è possibile prevenirla?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 05/04/2023

La spondilolistesi è una condizione per la quale si osserva un disallineamento delle vertebre. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Rosa Perez, esperta in Neurochirurgia a Torino

Quali sono i sintomi principali della spondilolistesi?

La spondilolistesi comporta una sofferenza del disco che si interpone tra le due vertebre interessate. Ne consegue una compressione delle radici nervose; quindi il paziente accuserà mal di schiena (lombalgia) con eventuale aggiunta di dolore interessante gli arti inferiori (sciatalgia).

In cosa consiste la diagnosi?

La diagnosi si effettua attraverso esami strumentali quali: una radiografia della colonna lombo-sacrale con proiezioni dinamiche (cioè il paziente viene “fotografato” in posizione flessa ed estesa per vedere se lo scivolamento si accentua col movimento) ed una risonanza magnetica lombo-sacrale.

È possibile prevenire questa patologia?

Non è possibile prevenire questa condizione; si può, tuttavia, ridurre la probabilità di peggioramento attraverso una corretta ginnastica posturale, volta a rinforzare il nostro busto naturale, che sono i muscoli addominali, che ben sorregga la colonna.

Schiena

Sicuramente traumi ripetuti (uno sport impattante sulla schiena, lavori usuranti), come anche un peso eccessivo, che gravi ulteriormente su una colonna sofferente, non giovano a questa condizione.

Quali soni i trattamenti possibili per la spondilolistesi?

Quindi, per curare la spondilolistesi, è necessario dapprima tentare con un approccio conservativo (fisioterapia, nuoto, controllo rigoroso del peso). Infine, l’approccio chirurgico (che consiste nella stabilizzazione mediante viti e barre) è sicuramente risolutivo, al fine di ristabilire un’anatomia corretta e consentire al paziente di recuperare pienamente la sua qualità di vita.

L’intervento di artrodesi o stabilizzazione può essere oggi realizzato con tecniche innovative, grazie alla chirurgia robotica, che consente l’inserimento dei mezzi di sintesi con una mini-invasività tale da garantire un recupero post-operatorio completo nel giro di poche ore.

Anche qui sarà poi importante impostare un programma riabilitativo fisioterapico idoneo a ottenere la massima prestazione post-intervento.

 

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Neurochirurgia a Torino