Tumore al colon-retto: come riconoscerlo e trattarlo

Tumore al colon-retto: come riconoscerlo e trattarlo

Editato da: Serena Silvia Ponso il 21/04/2023

Terzo più diffuso al mondo e secondo per numero di decessi, il tumore del colon-retto è in crescita, specialmente tra i più giovani (negli ultimi 10 anni del +7,4% tra uomini e donne della fascia 20-39 anni). Ne ha parlato il Dott. Michele Simone

Che cos’è il tumore al colon-retto?

Tumore che interessa la parte terminale dell’intestino, il tumore del colon-retto nasce a seguito della crescita sproporzionata di cellule epiteliali della mucosa, che rivestono l’intestino nella sua parte interna.

La causa di tale fenomeno risiede in una cellula che provoca delle mutazioni genetiche che colpiscono i geni che monitorano la crescita e la divisione cellulare. Tale è la ragione per cui le cellule proliferano senza controllo.

L’incidenza del problema in Italia 

Sul popolo italiano, l’incidenza del tumore al colon-retto è di circa 35-40.000 casi annuali, con 18.000 decessi spalmati soprattutto nell’area centro-settentrionale.

Se prima gli uomini erano i soggetti più colpiti, oggi la donna è colpita una volta e mezzo in più rispetto all’uomo.

Cause e fattori di rischio

Dopo numerosi studi, non si è ancora riusciti a individuare le cause del tumore al colon-retto; tuttavia, la sua comparsa può essere determinata e favorita da alcuni fattori di rischio, quali:

  • Dieta povera di fibre e ad alto contenuto di proteine animali e grassi;
  • Sovrappeso e obesità;
  • Genetica: se in famiglia sono presenti alcune malattie quali il carcinoma ereditario del colon-retto su base non poliposica o le poliposi adenomatose ereditarie, che però in alcuni casi non comportano nessun sintomo. La possibilità di trasmissione è del 50% sia per gli uomini sia per le donne;
  • Età;
  • Stile di vita;
  • Malattie infiammatorie croniche intestinali;
  • Storia clinica compromettente: pregresso tumore del colon-retto o polipi del colon.

Come si diagnostica il tumore al colon-retto?

Per diagnosticare un tumore al colon-retto il processo è lungo e comincia con l’anamnesi per poi andare avanti con esami di laboratorio su feci e sangue, proseguire con un’esplorazione rettale digitale, per poi terminare con una biopsia tumorale e diversi test strumentali. Solo rispettando tutti questi passaggi il medico potrà pensare al trattamento migliore per il paziente.

Quali sono le terapie?

Le terapie oggi sono diverse e differenziate grazie ai progressi della medicina che hanno permesso di rallentare i carcinomi colorettali, garantendo una migliore qualità della vita alle persone affette da questo problema.

Tra le terapie si possono citare la farmacogenomica, l’immunonutrizione, la biologia molecolare, l’approccio laparoscopico e la chirurgia mininvasiva e robotica. In caso di chirurgia, questa è preceduta dalla radioterapia e chemioterapia, in modo tale da prevenire eventuali recidive ed evitare che insorga la stomia, ossia l’apertura dell’intestino nella parete addominale attraverso la presenza di un ano artificiale per raccogliere le feci. In tal caso la riabilitazione del paziente è d’obbligo.

 

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