Tumore all’ovaio: al decimo posto tra le forme tumorali più diffuse

Autore: Dott. Antonio Pellegrino
Pubblicato:
Editor: Alice Cattelan

Il tumore all’ovaio è al decimo posto tra le forme tumorali più diffuse e costituisce il 3 per cento di tutte le diagnosi di tumore. Ne parliamo in questo articolo con il Dott. Antonio Pellegrino, specialista in Ostetricia e Ginecologia

Quanto è diffuso il tumore all’ovaio?

In Italia il tumore dell'ovaio colpisce circa 5.200 donne ogni anno, secondo i dati riportati nel rapporto “I Numeri del Cancro in Italia, 2020” a cura, tra gli altri, dell’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e dell’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM).

Quali sono le cause e i fattori di rischio del cancro all’ovaio?

Il cancro dell'ovaio è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule dell'organo, il più delle volte le cellule epiteliali, ovvero non quelle che producono gli ovuli. Anche le cellule germinali e quelle stromali, gli altri due tipi cellulari presenti nell’ovaio, possono però essere all'origine di un tumore.

Tra i fattori di rischio per il cancro dell'ovaio c'è l'età: la maggior parte dei casi viene identificata tra i 50 e i 69 anni.

Altri fattori di rischio sono l’obesità, la lunghezza del periodo ovulatorio, ossia un menarca (prima mestruazione) precoce e/o una menopausa tardiva e il non aver avuto figli. 

Esiste però un altro fattore di rischio importante: le mutazioni ereditarie nei geni BRCA1 e BRCA2. Secondo i dati della Società europea di oncologia medica (ESMO), una percentuale compresa tra il 6 e il 25 per cento circa dei tumori maligni dell’ovaio presenta una mutazione di tali geni.

In cosa consiste la sintomatologia?

Il tumore dell'ovaio non dà sintomi nelle fasi iniziali. Proprio per questa ragione è in genere difficile identificarlo precocemente.
Sono tre i potenziali campanelli d’allarme di cui le donne dovrebbero tenere conto in quanto possibili indicatori precoci della presenza di un cancro delle ovaie: addome gonfio, meteorismo, cioè la presenza di aria nella pancia e il bisogno frequente di urinare.

Tra gli altri possibili sintomi sono inclusi dolore addominale o pelvico, sanguinamento vaginali, stipsi e/o diarrea e anche sensazione di estrema stanchezza. Nelle fasi più avanzate di malattia potrebbero presentarsi anche senso di nausea, perdita di appetito e senso di pienezza subito dopo aver iniziato il pasto.

Come è possibile diagnosticare il tumore all’ovaio?

Non esistono, al momento, programmi di screening scientificamente affidabili per la diagnosi precoce del tumore dell'ovaio. Ciononostante alcuni studi hanno dimostrato che una visita annuale dal ginecologo che esegue la palpazione bimanuale dell'ovaio e l'ecografia transvaginale di controllo possono facilitare una diagnosi precoce.

Nel caso specifico di donne con mutazione ereditaria nei geni BRCA1 e/o BRCA2, è importante sottoporsi a una consulenza di follow-up per discutere le opzioni per ridurre il rischio di sviluppare un tumore ovarico (o della mammella, un altro tumore associato a mutazione in questi geni).

Tra le opzioni di prevenzione rientra, in questi casi, anche l’asportazione chirurgica delle ovaie e delle tube di Falloppio dopo i 40 anni di età.

Come viene trattato il tumore all’ovaio?

La rimozione chirurgica del tumore è il metodo usato più spesso per trattare il tumore dell’ovaio. L’intervento può essere svolto in modo diverso a seconda dello stadio di malattia ed è curativo nel 70 per cento circa dei tumori in stadio iniziale. Il rischio che il tumore si ripresenti resta comunque alto, 25-30 per cento, e per questa ragione si sceglie in alcuni casi di utilizzare la chemioterapia adiuvante, dopo l’intervento chirurgico.

Dott. Antonio Pellegrino
Ginecologia e Ostetricia

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