Vaso-vasostomia: recuperare la fertilità dopo una vasectomia

Vaso-vasostomia: recuperare la fertilità dopo una vasectomia

Editato da: Antonietta Rizzotti il 06/10/2023

Tra il 2 e il 4% degli uomini che hanno subito una vasectomia desiderano ripristinare la fertilità per diverse ragioni. Di fronte a questa domanda, ci sono due possibilità: una è di effettuare la fecondazione in vitro e l’altra è la vaso-vasostomia, che consiste nel riunire il dotto deferente mediante tecniche di microchirurgia. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo

Cos'è il dotto deferente?

Il dotto deferente è il secondo segmento della cosiddetta via seminale attraverso cui passano gli spermatozoi dal testicolo all'uretra.

Tra il 2 e il 4% degli uomini che hanno subito una vasectomia desiderano ripristinare la fertilità.

ragazzo che guarda l'orizzonte

Come si esegue questa operazione?

La vaso-vasostomia può essere eseguita con anestesia locale o generale attraverso una piccola incisione alla base del sacco testicolare, dello scroto. Entrambi i dotti deferenti vengono esposti, il segmento ostruito viene tagliato e si effettua la giunzione delle due estremità sane del dotto.

Questa è un'operazione che dura da un'ora e mezza a due ore, il periodo post-operatorio è ben tollerato e l'unica precauzione da osservare è evitare l'attività sessuale per circa un mese.

I punti si staccano da soli in questo periodo e a tre mesi dall'operazione si esegue la prima analisi del liquido seminale per verificare la presenza o l'assenza di spermatozoi e la loro qualità.

Ci sono uomini che decidono di congelare il seme durante la vaso-vasostomia.

Perché e fino a che punto è consigliabile?

Se durante l'operazione troviamo spermatozoi all'estremità del dotto deferente che proviene dal testicolo, di solito, effettuando la giunzione - l'anastomosi -, c'è un alto tasso di successo nell'osservare spermatozoi praticamente nel primo spermiogramma eseguito a tre mesi.

A volte, in determinate circostanze e se il paziente lo desidera, è sempre possibile congelarli per usarli in futuro con tecniche di fecondazione in vitro nel caso in cui l'operazione non desse i risultati sperati.

Urologia a Livorno