Disprassia
Prof. Marco Onofrj - Neurologia
Creato il: 02-03-2021
Editato il: 04-10-2023
Editor: Antonietta Rizzotti
Che cos’è la disprassia?
Per disprassia si intende un disturbo che provoca difficoltà nell’esecuzione e nella gestione di movimenti eseguiti comunemente nella quotidianità (vestirsi, allacciarsi le scarpe), capacità di espressione (per comunicare emozioni e stati d’animo) ed esecuzione di gesti transitivi e intransitivi. Può essere congenita o acquisita precocemente.
Esistono diversi tipi di disprassia:
- Disprassia melocinetica
- Disprassia ideomotoria
- Disprassia ideativa
- Disprassia costruttiva
- Disprassia postura-assiale
- Disprassia dell’abbigliamento
- Disprassia della deambulazione
- Disprassia buco-facciale o bucco-linguale
- Disprassia verbale
- Disprassia oculare
- Discinesia
Sintomi della disprassia
I sintomi generali includono un deficit dell’organizzazione motoria sia dal punto di vista del coordinamento, che dell’inibizione alla diffusione e dell’integrazione somatica. Da questo deriva un’attività motoria scoordinata, "goffa”. Raramente è possibile riscontrare dei sintomi nel primo o nel secondo anno di vita, ma a partire dal terzo anno i bambini iniziano a manifestare i primi segni clinici, quali l’esecuzione lenta e/o goffa dei movimenti in tutti e quattro gli arti (in particolare quelli superiori) e un linguaggio povero e poco strutturato. Dal punto di vista relazionale, invece, si riscontra poco interesse evolutivo, passività, dipendenza dall’adulto e rifiuto di situazioni nuove.
Diagnosi della disprassia
La diagnosi varia a seconda del tipo di disprassia manifestata dal bambino. Lo specialista potrà servirsi di puzzle, prove della Stambak o richiedere al bimbo l’imitazione di gesti simbolici, suoni o posture.
Quali sono le cause della disprassia?
Ad oggi, non è ancora stata definita la causa della disprassia. Spesso, però, viene associata alla familiarità e potrebbe derivare dai seguenti fattori:
- genetica
- esposizione prenatale di alcol
- prematurità
- basso peso alla nascita
- sofferenza pre e peri natale
Trattamenti per la disprassia
La disprassia, date le sue molteplici forme, richiede una terapia personalizzata in base alla tipologia e alla sintomatologia manifestata dal bambino, ma questa deve necessariamente includere:
- Esercizi per migliorare la conoscenza della propria corporeità.
- Esercizi di comunicazione gestuale, posturale e mimica.
- Esercizi di facilitazione all’uso dei simboli.
- Analisi di oggetti da diverse angolazioni.
- Esercizi di organizzazioni spaziali tridimensionali (incastri, costruzioni).
- Esercizi di organizzazioni spaziali bidimensionali (grafiche).
- Utilizzo di strategie diverse per raggiungere lo stesso risultato.
- Esercizi per rendere automatizzate alcune azioni di uso frequente.
- Esercizi di analisi della percezione visiva (figure sfondo, figure nascoste, ecc.).
- Esercizi di attenzione selettiva su richiesta.
- Sostegno di rinforzo della fiducia del sé.
- Supporto da parte sia della famiglia che delle figure educative (insegnanti).
A quale specialista rivolgersi?
In caso di disprassia è necessario rivolgersi ad un neuropsichiatra infantile o un audiologo foniatra.