Ecocardiogramma transesofageo
Che cos’è l’ecocardiogramma transesofageo?
L’ecocardiogramma transesofageo è un indagine diagnostica per valutare lo stato del cuore dal punto di vista strutturale e funzionale. Per eseguirlo si impiega una sonda inserita nell’esofago (in maniera analoga alla gastroscopia) che emettendo ultrasuoni permette di restituire immagini molto precise del cuore.
In cosa consiste?
Il paziente viene fatto accomodare su un lettino sul fianco sinistro con il volto nella direzione delle gambe. Il paziente viene poi connesso ad un macchinario per controllarne i valori vitali ed eventualmente somministrare farmaci. Lo specialista avrà dunque cura di posizionare uno strumento simile ad un boccaglio per inserire la sonda senza che venga danneggiata dai denti del paziente. Per facilitare il processo è opportuno che il soggetto deglutisca frequentemente, in alternativa è possibile impiegare uno spray anestetico locale (sotto la lingua) o un ansiolitico. Una volta posizionata, la sonda rilascia gli ultrasuoni per restituire delle immagini precise del muscolo cardiaco. La durata complessiva dell’esame non supera solitamente i 15-20 minuti. Dopo l’indagine, è opportuno che il paziente attenda almeno 30 minuti, dal momento che i sedativi impiegati potrebbero causare un senso di stordimento. Per questa ragione è consigliabile farsi accompagnare da un familiare o comunque non mettersi alla guida. L’azione combinata dell’anestetico e della sonda sulla gola può causare una leggera irritazione di rapida guarigione.
Perché si esegue?
L’ecocardiogramma transesofageo si esegue quando l’ecocardiografia toracica non abbia prodotto risultati soddisfacenti o esistano delle dei disturbi che non permettano la sua esecuzione in maniera efficiente. Tra queste casistiche rientrano i pazienti enfisematosi e quelli che sono portatori di protesi o valvole meccaniche.
Preparazione per all’ecocardiogramma transesofageo
È necessario sottoporsi al test a digiuno da almeno 8 ore. Le terapie farmacologiche non devono essere bloccate, ma, nel caso di pillole, bisogna avere cura di ingerire la minor quantità possibile di acqua. I pazienti diabetici dovrebbero consultare il proprio specialista per adeguare il carico di insulina al periodo di digiuno. È inoltre importante comunicare allo specialista se si soffre di patologie particolari, specialmente quelle a carico del fegato, dei polmoni, del tratto gastrico, allergie a componenti chimici o glaucoma. Prima dell’esecuzione vera e propria del test saranno infine rimosse eventuali protesi dentarie.
Cosa si prova durante l’esame?
Nonostante fastidioso, l’esame non è né doloroso né pericoloso. Durante la procedura di inserimento della sonda è possibile si verifichino alcuni disturbi come tosse, senso di vomito o eruttazione, che possono però essere combattuti cercando di rilassarsi e focalizzarsi sulla respirazione che avviene dal naso. Poiché non è possibile parlare durante l’indagine, sarà necessario comunicare con gesti, come durante una visita dal dentista.
Significato di risultati anomali
Qualora, dopo il test, si presentino problemi di deglutizione, dolore all’addome o vomito è necessario rivolgersi allo specialista.