Ginocchio varo (gambe arcuate)

Creato: 13/04/2024

Che cos’è il ginocchio varo?

Con questo termine si fa riferimento a una deformità posturale delle ginocchia che fa sì che, quando le caviglie si toccano, le ginocchia siano separate; in questo modo le gambe appaiono arcuate verso l’esterno.

Questa patologia è molto comune nei bambini tra uno e due anni, soprattutto se hanno cominciato a camminare presto. Normalmente si risolve in modo spontaneo intorno ai tre anni (ginocchio varo fisiologico); se ciò non avviene, se il varismo è molto elevato o se è presente una malattia ossea, la chirurgia correttiva è indicata per recuperare l’allineamento.

Perché si esegue la chirurgia correttiva del ginocchio varo?

La correzione del ginocchio varo viene fatta per raggiungere i seguenti obiettivi:

  • Allungare i legamenti e la muscolatura del lato interno della gamba;
  • Rafforzare e potenziare i seguenti muscoli: grande gluteo, medio gluteo, adduttori, tensore della fascia lata, bicipite femorale, vasto laterale del quadricipite, peronei, tricipite surale ed estensore comune delle dita dei piedi;
  • Riequilibrare il carico sulle ginocchia per diminuire il sovraccarico dei menischi interni;
  • Ottenere una simmetria, nei limiti del possibile;
  • Prevenire possibili problemi al bacino;
  • Prevenire le deformità alla colonna sul piano sagittale o frontale;
  • Aumentare la resistenza in ortostatismo;
  • Evitare altre lesioni;
  • Ottenere una buona postura nella deambulazione.

Preparazione per la chirurgia correttiva del ginocchio varo

Prima dell’intervento, lo specialista eseguirà un’anestesia cerebrospinale, ciò significa che il paziente non dormirà dopo l’intervento.

Recupero postintervento

Dopo l’operazione è necessario che il paziente rimanga tre o quattro settimane in sedia a rotelle; in seguito potrà muoversi con l’aiuto di stampelle, per poi camminare senza alcun aiuto. Il paziente dovrà anche restare in ospedale per due settimane, seguendo un percorso di riabilitazione con gli specialisti della clinica e rimanendo sotto osservazione da parte dello specialista che lo ha in cura. Il periodo minimo di riabilitazione per i pazienti maggiori di 35 anni è di quattro mesi. Se il processo di riabilitazione non ha complicazioni e gli impianti vengono ritirati, il paziente non potrà fare sforzi fisici per circa due mesi.