Psicoterapia dell'adolescenza

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è la psicoterapia dell’adolescenza?

L’età dell’Adolescenza è per antonomasia l’età dei conflitti e della ribellione a tutto ciò che l’adulto propone, con le conseguenti piccole o grandi crisi, con litigi in famiglia o chiusure in sé stessi, ma anche attraverso comportamenti aggressivi e antisociali attivati intenzionalmente per uscire dalla monotonia, oppure martoriando il proprio corpo alla ricerca della propria identità.

La psicoterapia con gli Adolescenti ha una sua identità rispetto alla terapia con i bambini o a quella con gli adulti. Nella civiltà occidentale il periodo dell’adolescenza sembra essersi molto protratto e chi si occupa di adolescenti deve così spaziare tra i diversi periodi psicologi e rispettare le loro caratteristiche. Lavorare con la prima adolescenza, con ragazzini che ben poco si discostano dall’età infantile, è ben diverso che lavorare con un tardo adolescente o un giovane adulto.

Quindi lo psicoterapeuta deve avere esperienza tale da sapersi muovere attraverso le varie fasi evolutive.

La psicoterapia dell’Adolescente, ad orientamento psicoanalitico, si propone di entrare in contatto con il mondo interiore del giovane attraverso un ascolto attento, rispettoso, accogliente e profondo, una comunicazione efficace e chiara che possano rendere possibile affrontare problematiche anche molto pervasive e distruttive, stimolando un interesse su di sé e una ricerca e definizione della propria identità.

Perché si esegue e in che cosa consiste la psicoterapia dell’adolescenza?

Come per la psicoterapia dell’Infanzia, anche per la psicoterapia dell’Adolescenza (ad orientamento psicoanalitico) si tratta di un percorso in cui sono previste delle fasi importanti.

Fino a che non vi è il compimento dei 18 anni, l’arrivo della maggiore età, il ragazzo si considera un minore e quindi un maggiore coinvolgimento dei genitori è fondamentale. Comunque anche dopo i 18 anni il supporto e la collaborazione nel percorso terapeutico è fondamentale soprattutto per le problematiche più gravi, come per esempio un ritiro sociale.

Dopo una prima fase di una attenta raccolta di dati anamnestici con la coppia genitoriale, si procede ad incontrare alcune volte il ragazzo o la ragazza per avere un quadro più chiaro della situazione di malessere che si è creata, ed eventualmente si concorda insieme un percorso terapeutico.

Poi insieme ai genitori si procede alla restituzione e al loro consenso per un percorso insieme al giovane, rispetto al quale diventa importante sottolineare lo spazio privato che quel percorso rappresenterà per il giovane, dentro il quale il genitore non può entrare, altrimenti verrà minata la fiducia che l’Adolescente potrà riporre sul terapeuta.

La psicoterapia ad orientamento psicoanalitico prevede almeno un incontro alla settimana, una minore frequenza non può essere considerata un percorso terapeutico con questo metodo. A volte, nei casi più gravi sono necessarie anche più sedute alla settimana, per riuscire ad entrare in contatto con i nuclei più profondi del malessere.

Quali patologie o disturbi possono essere trattati con la psicoterapia dell’adolescenza?

Attualmente gli adolescenti, quando cominciano a staccarsi dalla famiglia, si trovano a dover affrontare il loro inserimento in una società sempre più complessa, dominata da internet, dall’individualismo e dalla competizione. Si sta verificando quindi un aumento di modalità di espressione della sofferenza che passano attraverso l’attacco al corpo (autolesionismo, tentativi di suicidio), l’utilizzo di internet per aumentare una loro visibilità e popolarità contro la sensazione di sentirsi invisibili, fino al ritiro sociale in cui l’adolescente si rifugia decidendo di vivere la sua vita chiuso nella sua stanza eliminando ogni contatto con l’esterno.

Problemi come ansia, insonnia, difficoltà a concentrarsi negli studi, difficoltà alimentari come anoressia e bulimia, profonda inquietudine, tristezza immotivata, depressione, disturbi psicosomatici, problemi di socializzazione e relazionali sono spesso la spia di disagi che con il tempo, se non vengono visti o trattati, si aggraveranno.

Spesso gli interventi psicoterapeutici rivolti agli adolescenti devono integrare un aiuto alla coppia genitoriale che aiuti ad ascoltare il figlio nel modo più corretto possibile, cercando di eliminare richieste di continue prestazioni, ma che insegni a raggiungere il proprio figlio nel suo essere più profondo.