Tempo di Protrombina (TP) e Rapporto Normalizzato Internazionale (INR)

Creato: 31/05/2024

Cosa si analizza?

Il Tempo di Protrombina (TP) valuta il tempo che il sangue impiega per coagulare, mentre il Rapporto Normalizzato Internazionale (INR) standardizza i risultati per rendere le misurazioni comparabili.

Cosa significa il risultato?

Il risultato del Tempo di Protrombina (TP) indica quanto velocemente il sangue forma un coagulo, riflettendo l'efficienza del processo di coagulazione. Il Rapporto Normalizzato Internazionale (INR) standardizza questo risultato, rendendolo confrontabile a livello internazionale e tra diversi laboratori.

Perché fare l'analisi?

L'analisi del TP e dell'INR è fondamentale per valutare come funziona la coagulazione del sangue. Questi test aiutano a diagnosticare problemi di sanguinamento o trombosi e sono utilizzati per monitorare l'efficacia della terapia anticoagulante, garantendo che il trattamento sia sicuro e adeguato.

Quando fare l'analisi?

L'analisi del TP e dell'INR viene eseguita in situazioni cliniche specifiche, come prima di interventi chirurgici, nella gestione di malattie del fegato o in pazienti in terapia anticoagulante.

Quale campione è richiesto?

Per l'analisi del TP e dell'INR, viene utilizzato un campione di sangue venoso. Non sono richieste particolari preparazioni.

È necessaria preparazione previa?

In generale, non è richiesta alcuna preparazione speciale. Tuttavia, è importante informare il professionista della salute su eventuali farmaci anticoagulanti in uso.

In cosa consiste?

Per valutare il Tempo di Protrombina (TP) e l'INR, si aggiungono sostanze chimiche specifiche a un campione di sangue prelevato dal paziente. Queste sostanze innescano il processo di coagulazione, e contemporaneamente viene misurato il tempo necessario per formare un coagulo. I risultati ottenuti indicano la capacità del sangue di coagulare correttamente.

Quali sono i valori normali?

Cosa significa avere valori alterati?

Valori prolungati del TP o INR possono indicare un aumento del rischio di sanguinamento, mentre valori ridotti possono suggerire un aumentato rischio di trombosi. La gestione specifica dipende dalla situazione clinica complessiva.

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