Trattamento e diagnosi del mancato impianto

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La redazione di Top Doctors

Che cos'è il mancato impianto?

Tecniche quali la fecondazione in vitro (FIVET) e l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (Intracytoplasmatic Sperm Injection, ICSI) sono generalmente dei metodi di impianto molto efficaci. Tuttavia, tali metodi non sono immuni da insuccesso ed esistono una serie di fattori che possono causare il fallimento dell’impianto.

Perché si esegue?

Uno dei trattamenti più comuni per l’infertilità è l’impianto. 

Pertanto, dato che a volte si può verificare il fallimento ripetuto dell’impianto (Repeated Implantation Failure, RIF), è necessario sia eseguire un'analisi delle ragioni per cui è avvenuto il fallimento sia realizzare una ricerca dei metodi per trattarne le cause.

immagine dell’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo

In che cosa consiste?

La diagnosi di fallimento di impianto si articola su due fronti: esami sulla madre ed esami sul padre.

Esami sulla madre:

  • Controllo per la trombofilia (coagulazione): serve a controllare l’eventuale presenza di disturbi genetici o acquisiti che fanno aumentare il rischio di coaguli nel sangue e che possono indurre il fallimento delle gravidanze;
  • Controllo immunologico: una risposta immunitaria iperattiva, come in caso di aumento dei globuli bianchi, può attaccare l’embrione impiantato provocando il fallimento delle gravidanze;
  • Controllo ormonale: piccoli squilibri e disturbi ormonali sono in grado di influenzare la percentuale di successo della gravidanza. Alcuni problemi, come per esempio gli squilibri dei livelli di progesterone, possono far maturare il rivestimento uterino troppo presto, rendendolo non ricettivo all’embrione;
  • Controllo anatomico: esistono diversi metodi per effettuare una valutazione dettagliata dell’endometrio (rivestimento uterino). L’isterosalpingografia (ISG) utilizza un colorante che viene introdotto nell’utero, mentre l’ecografia 3D ne verifica l’anomalia strutturale. L’isterosalpingografia utilizza un piccolo telescopio per consentire una visualizzazione più diretta dell’utero.

Esami sul padre:

  • DNA spermatico: esistono evidenze che suggeriscono che un danno al DNA spermatico è in grado di causare il fallimento della FIVET. Le analisi dello sperma permettono di escludere che si tratti di uno dei fattori del fallimento ripetuto dell’impianto.
  • Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi morfologicamente selezionati: un embriologo può controllare la presenza di piccoli difetti nella testa degli spermatozoi che potrebbero non essere visibili nel corso dell’analisi del DNA;
  • Cariotipo: un esame del sangue per verificare la presenza di variazioni genetiche alla base del fallimento di impianto.

Trattamenti per il fallimento di impianto

A seconda di quali tipi di disturbi genetici o acquisiti vengano riscontrati, esistono diversi metodi di trattamento in grado di risolvere tali problemi e di far aumentare le probabilità di successo dell’impianto.

  • Per un eventuale problema di coagulazione del sangue riscontrato durante il controllo per la trombofilia, per esempio, un semplice ciclo di aspirina è in grado di risolvere il problema;
  • Lo ‘scratch’ (graffio) endometriale è un metodo per stimolare l’utero prima dell’impianto. Ha dimostrato di essere in grado di migliorare i risultati nelle pazienti che in precedenza avevano già sofferto del fallimento ripetuto dell’impianto;
  • Il test di ricettività dell’endometrio (Endometrial Receptivity Array, ERA) è un metodo per stabilire il momento giusto per l’impianto, in base ai geni presenti all’interno del rivestimento uterino, nonché per stabilire quando questi si trovino nel momento ideale per l’impianto;
  • Le tecniche di selezione degli embrioni possono aiutare a superare alcune delle cause di insuccesso del ciclo, come il controllo genetico degli embrioni e l’utilizzo di un embrioscopio per monitorare lo sviluppo dell’embrione per mezzo della tecnologia del time-lapse.