Affrontare l'Ipertrofia Prostatica: sintomi, trattamenti e prospettive

Pubblicato il: 02/04/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 02/04/2024

L'ipertrofia prostatica, un problema comune tra gli uomini anziani, comporta l'ingrossamento della prostata con conseguenti sintomi sgradevoli che influenzano la qualità della vita quotidiana. Esamineremo questa condizione con il Dott. Alberto De Gobbi, che ci aiuterà a comprenderne le cause sottostanti e le opzioni di trattamento disponibili, al fine di fornire una panoramica completa e comprensibile per coloro che cercano informazioni su questo argomento

 

Di cosa si tratta?

L’ipetrofia prostatica è l’aumento dimensionale della prostata, organo che avvolge e si fonde con l’uretra al di sotto della vescica nel maschio. Tale aumento dimensionale in un’elevata percentuale di soggetti negli anni porta alla comparsa di sintomi del basso apparato urinario, quali la difficoltà a iniziare la minzione, un getto urinario debole, l’aumento della frequenza minzionale, l’urgenza minzionale, il fatto di dover urinare una o più volte la notte, infezioni urinarie etc.

In determinati casi, benché la prostata non presenti dimensioni elevate, lo sviluppo anatomico della ghiandola prostatica può provocare un’ostruzione al flusso urinario e/o un’irritazione delle pareti vescicali con conseguenti sintomi, anche molto fastidiosi, del basso apparato urinario.

prostata

Come si diagnostica?

La diagnosi dell’ipertrofia prostatica viene fatta dall’Urologo talora in sinergia con il Medico di Medicina Generale e il Radiologo, grazie a esami ematochimici quali il PSA ed esame urine, l’ecografia addominale, e una corretta anamnesi clinica.

 

Quali sono le opzioni di trattamento?

Questo problema può essere curato con terapia medica, con varie tipologie di farmaci, come gli alfa litici, gli inibitori della 5 alfa reduttasi etc, oppure in casi ben selezionati con prodotti nutraceutici come la Serenoa Repens etc.

Solamente una parte dei pazienti beneficia della terapia farmacologica, gli altri prima o poi nel corso della vita devono ricorrere a un intervento disostruttivo prostatico.

Il gold standard è attualmente rappresentato dalla resezione endoscopica di prostata (T.U.R.P.), intervento endoscopico miniinvasivo che consiste nell’utilizzo di un cistoscopio o resettore, che, inserito nell’uretra, in mani di un esperto endoscopista, asporta resecando a fette con energia elettrica la porzione centrale prostatica sino alle porzioni laterali della capsula prostatica, ottenendo una completa disostruzione e permettendo al flusso urinario di procedere senza ostacoli.

Nei pazienti con prostata con volume eccessivamente elevato vengono ancora effettuati interventi tradizionali di adenomectomia prostatica con laparotomia addominale.

Altre tecniche che stanno emergendo sono l’enucleazione laser della prostata, ottenuta con endoscopia miniinvasiva transuretrale, tecniche miniinvasive con vapore acqueo, la chirurgia robotica disostruttiva etc. Generalmente gli interventi disostruttivi prostatici sono risolutivi.

 

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Prevenzione e diagnosi precoce

Un’ipertrofia prostatica non diagnosticata e non trattata, oltre che a una scarsa qualità di vita, può portare a danni irreversibili alla funzione vescicale sino alla completa acontrattilità, all’elevato ristagno di urina che si può ripercuotere a livello renale con insufficienza renale e danni renali permanenti, a infezioni urinarie e/o testicolari anche gravi.

Non esiste una maniera di prevenire l’ipertrofia prostatica, ma esiste la diagnosi precoce della condizione clinica, che evita la manifestazione di sintomi gravi e di possibili complicanze.

Urologia a Camposampiero

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