Ansia: di che cosa si tratta e quando preoccuparsi?

Ansia: di che cosa si tratta e quando preoccuparsi?

Editato da: Sharon Campolongo il 13/04/2023

Descrivere l’Ansia è la cosa più complicata in assoluto, perché effettivamente per ognuno di noi rappresenta un insieme di emozioni che si manifestano in maniera diversa da qualunque altra persona. Non c’è sensazione più fastidiosa, ma anche familiare, dell’ansia: a volte arriva all’improvviso, altre volte in sordina, lentamente si impossessa di noi con un senso di irrequietezza. Cerchiamo di approfondire questo argomento con la Dott.ssa Valentina Cantalini, specialista in Psicologia e Psicoterapia

In che cosa consiste l’ansia?

L’ansia è una sensazione che accompagna in qualche modo la vita di tutti, ma non sempre è un sintomo patologico.

scritta ansia in inglese

Ognuno di noi, almeno un periodo della sua vita è stato in pena per qualcuno o per qualcosa. Chi non ha avuto paura di un esame o di un evento in particolare?

Pertanto, non esiste solo un’ansia naturale, normale cioè un’ansia buona, ma anche un’ansia patologica, ossia cattiva.

Che differenza c’è tra ansia buona e ansia cattiva?

L’ansia buona non deve farci preoccupare, poiché è una sensazione strettamente correlata alla vita, anzi una vita senza ansia, senza emozioni è come un cibo senza sale e la sua totale assenza ci deve far preoccupare.

Inoltre, l’ansia nella vita ha una funzione positiva, importante perché crea motivazione, ci spinge ad impegnarci e a fare meglio. Quindi, l’ansia rappresenta un meccanismo naturale che ci permette di affrontare nel modo più efficace eventi e situazioni difficili, dandoci la possibilità di adattarci all’ambiente circostante.

L’ansia ha anche una funzione anticipatoria, ossia quella di prepararci ad un evento che deve verificarsi: ci rende coscienti che non sempre le cose vanno bene, che dobbiamo mettere in conto anche un eventuale insuccesso.

Esiste anche un’ansia felice ad esempio l’attesa di un evento gioioso, come un incontro tanto desiderato, rivedere una persona cara dopo tanto tempo e così via.

Quindi, quanti tipi di ansia esistono?

Esistono due tipi di ansia:

  • Ansia intesa come desiderio di fare presto, perché siamo impazienti per un evento che deve accadere, è l’ansia dell’attesa per qualcosa che desideriamo;
  • Ansia intesa come paura, timore per una situazione o per uno stimolo determinato, è l’ansia che prova il soggetto fobico quando vede un serpente in televisione o una persona, non abituata all’altezza, quando si affaccia da un piano alto di un grattacielo. Dal punto di vista fisiologico la paura degli esami scatena nel corpo umano una vera e propria tempesta chimica. Infatti, stimola non solo il sistema simpatico, ma l’organismo libera numerose sostanze che fungono da messaggeri, in particolare le catecolamine, ormoni che aumentano la vascolarizzazione muscolare, la frequenza cardiaca e la capacità di rispondere velocemente agli stimoli esterni. Gli ormoni sollecitano, poi, la produzione di altri composti, prima di tutto l’alfa MSH, chiamato anche l’ormone dell’adattamento, che è quello che in quantità elevate nei rettili altera la pigmentazione cutanea per permettere una migliore mimetizzazione con l’ambiente. Nell’uomo, invece, aumenta la capacità di attenzione e vigilanza, le risposte pronte e la possibilità di individuare velocemente i pericoli.

    ragazza sola in una stanza

    L’ansia diventa patologica, invece, quando raggiunge un’intensità ed una frequenza tali da causare disagi e sofferenze che arrivano a disturbare lo svolgimento armonico della vita. Infatti, questa sensazione provoca:

  • Insonnia
  • Facilità al pianto
  • Irrequietezza
  • Irritabilità

In questi casi, quasi sempre, l’ansia è un sintomo di un disturbo della personalità. Succede quando si soffre di una fobia, della paura del buio, dei luoghi affollati, dei serpenti o quando si è sconvolti da un attacco di panico, che arriva all’improvviso e devastante, quasi sempre accompagnato da sintomi somatici che vanno dalla nausea alla tachicardia, dall’aumento della frequenza respiratoria, alle vertigini, dal tremore alla sudorazione profusa. Ciò comporta una vera e propria sofferenza del soggetto che paralizza le sue azioni e disturba la sua quotidianità.

I motivi che ci possono indurre ansia sono davvero moltissimi; qualsiasi cosa ci preoccupa o stimola in noi un desiderio, una tensione può essere fonte di apprensione.

Quando l’ansia non è più disagio ma diventa un vero e proprio disturbo mentale?

Quando non è più un semplice timore o una sensazione di angoscia per un evento reale che può verificarsi, ma come segnale di allarme che ci avverte che si è creato un grave squilibrio dentro di noi, una malattia vera e propria.

Benché paura ed ansia di solito sono usate come sinonimi, si tende ad usare il termine paura quando si tratta di una risposta ad uno stimolo o a un evento concreto e presente, mentre la parola d’ansia è usata quando lo stimolo o l’evento scatenante è vago, non identificabile o proiettato nel futuro.

Quali trattamenti vengono impiegati per trattare l'ansia?

Le modalità di intervento possono cambiare da caso a caso.

Innanzitutto, bisogna distinguere tra le paure specifiche che non provocano difficoltà tali da spingere l’individuo a richiedere un trattamento e, paure che necessitano dell’intervento dello Psicoterapeuta. Se pensiamo ad una persona che ha una modesta paura dei serpenti e vive in città, non è necessario un trattamento ad ogni costo, perché avrà ben poche possibilità di incontrarne uno; il caso è diverso se la fobia condiziona pesantemente il comportamento del soggetto impedendogli una vita normale.

Esistono moltissime modalità di intervento da abbinare ad ogni problematica specifica che verrà valutata e presa in considerazione insieme al paziente durante i colloqui iniziali; si va dalla desensibilizzazione sistematica per le fobie, dalle teorie basate sulla consapevolezza per i conflitti della vita quotidiana; come anche tecniche di rilassamento e respirazione usate nel training autogeno.

Le tecniche psicoterapeutiche sono molte al giorno d’oggi e le scuole appunto applicano il proprio pensiero seguendo linee di studio per loro più idonee.

Psicologia a Pizzoli