Artrosi dell’anca: scopri come funziona l’intervento di protesi!

Artrosi dell’anca: scopri come funziona l’intervento di protesi!

Editato da: Antonietta Rizzotti il 07/11/2023

Ti hanno consigliato un intervento di protesi all’anca? Scoprine di più con noi! Il Dott. Gianluca Bisinella ci spiega in cosa consiste l’operazione e come prepararsi all’intervento

Protesi all’anca: quando?

L’intervento di protesi d’anca viene consigliato per un'artrosi importante dell’anca che determini un dolore invalidante. L’artrosi è determinata dall’usura della cartilagine articolare che può avvenire per l’invecchiamento dell’articolazione oppure secondariamente ad un trauma.

L’intervento consiste nella sostituzione della testa del femore con una protesi femorale ed il rivestimento della cavità acetabolare a livello del bacino dove si articola la testa del femore. L’intervento si rende necessario nel momento in cui la testa del femore e l’acetabolo hanno deformità tali che qualsiasi altro tipo di trattamento conservativo non porterebbe ad alcun beneficio.

L’intervento della protesi all’anca

L’intervento si esegue attraverso una incisione sulla parte laterale o anteriore dell’anca attraverso cui viene tolta la testa femorale e viene fresato e regolarizzato l’acetabolo in modo da poter impiantare la protesi.

Le protesi sono costituite di lega di titanio e la parte articolare consiste in una testa in ceramica che si articola con l’acetabolo anche esso in ceramica o in polietilene a seconda dell’età del paziente.

La percentuale di successo di questo intervento è altissima tanto è che la rivista Lancet lo ha battezzato come l’intervento del XX secolo.

Esistono complicanze?

Il principale obiettivo è quello di togliere il dolore. La maggior parte dei pazienti riprende una deambulazione senza dolore e pressoché normale. I pazienti più giovani riprendono anche a fare attività sportiva come ad esempio lo sci.

Ovviamente ci sono dei rischi rappresentati principalmente dalla infezione anche se la percentuale è molto bassa motivo per cui si utilizza una terapia antibiotica perioperatoria. L’altra complicanza può essere lo sviluppo di una trombosi venosa profonda agli arti inferiori motivo per cui per prevenire ciò viene instaurata una terapia con eparina a basso peso molecolare che verrà portata avanti per sei settimane dopo l’intervento.

Come prepararsi all’intervento?

La percentuale di successo dell’intervento è direttamente legata ai fattori di rischio del paziente per cui i pazienti obesi rischiano molto di più quindi è importante prima dell’intervento perdere peso. Il fumo è un altro fattore di rischio importante per cui bisogna smettere di fumare almeno un mese prima dell’intervento. È importante comunicare al medico al momento del ricovero:

  • qualsiasi tipo di lesione cutanea ferita che sia comparsa nei giorni antecedenti a ricovero;
  • la presenza di infezioni urinarie;
  • problemi in bocca ai denti, ascessi dentali.

Tutti questi sono fattori di rischio che possono portare ad una infezione per cui vanno prima risolti i fattori di rischio e poi eseguito l’intervento.

Ortopedia e Traumatologia a Monselice