Autostima, questa sconosciuta
Autostima: questo termine racchiude molteplici aspetti del nostro Io e della realtà circostante con i quali ci confrontiamo quotidianamente, senza sosta. Ma in che modo è possibile avere una buona autostima? Il Dott. Ascanio Giuseppe Vaccaro, esperto in Psichiatria, illustra il percorso ideale che conduce al consolidamento della nostra autostima e dell’autoefficacia, raggiungendo, così, un equilibrio psichico interiore in grado di apportare maggiore benessere e serenità
Fattori che portano alla costruzione di una buona autostima
La persona apprezza se stessa mediante l’autovalutazione e l’autoapprovazione delle proprie capacità; ricavandone uno specifico valore intrinseco si autoafferma e prova soddisfazione per se stessa.
Ma quali sono i fattori che portano alla costruzione di una buona autostima? Ecco i principali:
- Conoscenza di sé in profondità non basata solo sulla conoscenza dall’interno di sé;
- Scoprire quali sono i propri valori fondamentali e quindi fare chiarezza con se stessi rispetto quello che si vuole e quello che non si vuole nella propria vita;
- Riconoscere le proprie emozioni distruttive: imparare a riconoscere ed entrare in contatto con emozioni maggiormente sane e che ci sostengano nei momenti di difficoltà;
- Lavorare sull’immagine di sé: molto spesso ci armiamo di buoni propositi e determinazione (voglio dimagrire, voglio smettere di fumare, ecc.), ma se prima non modifichiamo l’immagine che abbiamo di noi stessi tenderemo inconsciamente a sabotarci;
- Non inseguire i desideri altrui trascurando quelli che sono i nostri bisogni essenziali ed esistenziali;
- Non permettere a nessuno di farci giudicare e sforzarsi di non giudicare mai nessuno;
- Resistere alle critiche distruttive e prive di fondamento, utilizzare quelle costruttive con evidenze nella realtà per migliorare;
- Esperire la vita come un processo evolutivo;
- Sviluppare l’affettività;
- Sviluppare la socialità e il senso di appartenenza;
- Riconoscimenti dall’esterno, in particolare da parte delle persone significative;
- Imparare a volersi bene.
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L’autostima è un processo di valutazione e verifica personale squisitamente soggettiva e, in quanto tale, molto relativa.
L’unico elemento oggettivo e assoluto che dà valore alla persona è la sua unicità e la sua irripetibilità, ossia l’assoluta originalità di ogni persona. Della parte oggettiva dell’autostima non si deve fare null’altro che averne la piena coscienza, avendo ben presente che è questo valore assoluto che attribuisce a ogni persona un valore incommensurabilmente alto.
La parte soggettiva dell’autostima può essere coltivata e sviluppata costantemente all’interno di un processo dinamico. L’autostima è influenzata e influenza il sentirsi accettati e amati così come si è, con i pregi e con i difetti che ognuno di noi possiede.
Essere accettati e amati induce le persone a fare altrettanto con gli altri. Ma se tutti abbiamo un valore praticamente infinito, cos’è che ci fa dare più valore a una persona amata e viceversa? È il fatto che quella persona (ma può essere anche un animale, una pianta e persino un oggetto inanimato!) è speciale per me e io sono speciale per lei. Cosa ci vuole per essere speciali? Nient’altro che la propria unicità e irripetibilità. La non facile interscambiabilità tra le persone definisce quanto questa è speciale e quanto noi possiamo essere speciali per qualcuno.
Cosa fare per consolidare la propria autostima
- Modificare e/o eliminare gli schemi sociali disfunzionali che tutti abbiamo in misura più o meno rilevante;
- Ridurre drasticamente la dipendenza dal giudizio proprio o altrui, molto spesso inesistente o esagerato;
Ricordiamo e applichiamo i principi cristiani: “scagli la prima pietra chi è senza peccato”, “guarda la trave che hai nei tuoi occhi e non la pagliuzza negli occhi altrui” e “non fare ad altri quel che non vuoi venga fatto a te”.
Esercizio sul giudizio; quando emettete un giudizio o vi sentite giudicati:
- Fermatevi a pensare;
- Portate l’attenzione sul quel che ritenete essere un giudizio o una critica;
- Provate a capire se è lo stesso giudizio che emettereste voi stessi;
- Cercate di ricordare se soprattutto i vostri genitori vi giudicavano in quel modo;
- Ritornate nel presente e provate a smontare il costrutto mentale che avete prodotto. Provate a pensare che si tratta del vostro ricordo di certe critiche. Se non ci credete, quella ipotetica critica non può farvi nulla. Provate a relativizzare e prendere le distanze dal pensiero che vi fa soffrire.
Esercizi per costruire una solida autostima
- Cercare di essere costruttivo
- Cercare di essere responsabile;
- Cercare l’equilibrio tra le proprie e le altrui esigenze
- Ridurre i giudizi e ancor più i pre-giudizi propri e liberarsi dei giudizi altrui;
- Coltivare la comunicazione chiara e pragmatica, ossia efficace;
- Provare a cambiare il verbo devo con posso/voglio (es. posso/voglio avere idee, opinioni e punti di vista personali …);
- Esigere di essere ascoltato e considerato dagli altri;
- Soddisfare i propri bisogni nel rispetto di quelli altrui;
- Riconoscere i propri stati d’animo ed esprimerli liberamente;
- Essere se stessi;
- Essere in disaccordo e manifestarlo;
- Dire di no e di sì in modo proporzionato e grosso modo equivalente;
- Imparare a riconoscere le attività che danno piacere;
- Conoscere i propri gusti e interessi;
- Utilizzare i propri punti di forza, le proprie doti e capacità.
Autostima: ciò che non è
L’autostima non è senso di grandiosità e di onnipotenza (“Come si fa a essere modesti quando si è il migliore?” Snoopy).
L’onnipotente sovrastima le proprie capacità:
• Svaluta e rivaluta i rapporti velocissimamente in funzione del riconoscimento della sua grandiosità;
• Ritiene che nulla sia impossibile o insormontabile;
• Dimostra scarsa riflessione e marcata impulsività;
• Dimostra scarso senso critico;
• L’esame di realtà è distorto;
• Opinioni diverse sono considerate complotto o tentativi di sabotaggio.
La grandiosità determina un aumento del rischio di:
• Commettere atti autolesivi o infrazioni di regole e leggi;
• Dar corso ad attività non congrue con il proprio abituale stile;
• Rottura improvvisa di rapporti e relazioni per futili motivi o a seguito di avversità;
• Investimenti economici o affettivi caratterizzati da alto rischio di perdita e/o di fallimento;
• Ideazione di progetti affascinanti ma impraticabili sul piano della realtà.
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