Biofeedback (BFB): di che cosa si tratta?

Biofeedback (BFB): di che cosa si tratta?

Editato da: Sharon Campolongo il 14/02/2023

Il Biofeedback (BFB) rappresenta una nuova modalità riabilitativa, nella sua semplicità di esecuzione, che consente al paziente un facile e pieno recupero dell’attività muscolare. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Carmelo Geremia, specialista in Proctologia e Perienologia e Direttore del Centro Pelvi Perineale, che è fautore del “Tactile-Biofeedback”

A che cosa ci riferiamo con il termine Biofeedback?

Con il termine “biofeedback” ci riferiamo ad una tecnica di riabilitazione attiva, con lo scopo di acquisire il controllo volontario di alcune funzioni fisiologiche involontarie come contrarre gli sfinteri o rilasciarli.

Per quali disturbi e patologie si utilizza?

Si impiega in caso di:signore seduto sul letto preoccupato con dolore all'altezza dei reni

  • Incontinenza fecale ed urinaria
  • Stitichezza cronica
  • Anismo (il paziente deve spingere molto per defecare)
  • Intervento chirurgico sullo sfintere
  • Dolore ano-perineale
  • Post-partum

In che cosa consiste il Biofeedback?

Tale procedura si esegue grazie all'utilizzo di una piccola sonda a palloncino, oppure di tipo elettromiografico, collegata ad uno strumento dotato di monitor, dove viene istantaneamente riprodotto il lavoro muscolare sotto forma di segnali visivi e uditivi.

In questo modo l'informazione "di ritorno", osservata sul monitor, consente al paziente di "vedere" come sta svolgendo l'esercizio affidatogli dal terapeuta e se errato eventualmente correggerlo.

Il BFB può essere eseguito anche con tecniche manuali o con l'ausilio dell'Ecografia.                                                   

Quali sono i benefici e i possibili rischi?

Tale tecnica migliora il tono ed il trofismo, ottenendo un corretto coordinamento dell’attività muscolare.

Inoltre, consente un miglioramento della sensibilità e dell’elasticità degli organi cavi pelvici (retto e vagina).

Non ci sono particolari controindicazioni, anche se questa tecnica non può essere applicata in maniera uguale a tutti i pazienti, dato che ognuno di loro presenta sia una difficoltà diversa sia una risposta psicologica particolare. Infatti, il terapeuta deve controllare di volta in volta i parametri degli esercizi e, se necessario, modificarli affinché si possa raggiungere il miglior risultato possibile.

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