BLS: un potente strumento per la lotta al tumore al seno!

BLS: un potente strumento per la lotta al tumore al seno!

Editato da: Antonietta Rizzotti il 30/09/2022

Il tumore al seno è una delle patologie più dannose e comuni tra le donne di età superiore ai 50. Uno dei primi campanelli d’allarme è l’ingrossamento dei linfonodi ascellari. In questo articolo parliamo dei metodi per la loro stadiazione

A cosa serve la stadiazione del linfonodo ascellare?

La biopsia del linfonodo ascellare (BLS) si è rivelata negli anni un potente strumento per eseguire la stadiazione del cancro al seno. Il linfonodo ascellare è infatti il primo punto di drenaggio in caso di tumore al seno, per questo, se sottoposto ad analisi, fornisce risposte piuttosto precise riguardo lo stato della malattia ovvero se questa sia già in stato di metastasi o meno. La tecnica è stata ideata inizialmente negli anni ’90 come riscontro per i tumori della mammella di dimensioni ridotte, quindi non multifocali o multicentrici. Negli anni quest’analisi ha iniziato ad essere impiegata anche per altre tipologie di tumore dimostrando un altissimo tasso di affidabilità.

Esistono controindicazioni all’impiego della BLS?

Nonostante per le formazioni tumorali di grandi dimensioni rimangano ancora alcuni dubbi, la comunità medica sembra unanime nel ritenere che la procedura rimane una delle più utili dal punto di vista oncologico/clinico quando sia necessario valutare lo stato dei linfonodi ascellari, poiché consente di scongiurare la dissezione ascellare in una importante fetta di pazienti. Il controllo completo dell’area ascellare, molto utilizzata in passato ha dimostrato infatti che i linfonodi ascellari palpabili nell’area hanno una precisione piuttosto elevata (63-68%) nel rivelare la presenza di tumore. È altresì vero che i linfonodi ascellari possono essere anche sintomo di formazioni non tumorali.

Secondo molti esperti la procedura sarebbe, però, assolutamente impraticabile in seguito alla chirurgia. Per poter individuare il vero linfonodo ascellare sarebbero infatti necessarie vie linfatiche intatte, che difficilmente rimangono tali dopo la chirurgia. Esistono però studi che dimostrano che il sistema linfatico è in grado di rigenerarsi molto rapidamente, rendendo il linfonodo ascellare nuovamente “visibile”.

Sicura in gravidanza

La biopsia del linfonodo sentinella è assolutamente sicura anche in gravidanza, in ogni suo periodo, dal momento che il radio tracciante impiegato rimane intrappolato nell’area ascellare dove viene iniettato senza diffondersi ad altre parti del corpo. D’altro canto il livello di radioattività all’utero rimane sempre al di sotto di ogni soglia di rischio.

Indicata anche per gli uomini

L’incidenza del carcinoma maschile non è frequente (<1%), ma la sua diagnosi avviene molto spesso in maniera tardiva rispetto al sesso femminile, perlopiù per una scarsa conoscenza che questa patologia possa colpire anche gli uomini. Ciò rende chiaro come in almeno il 60% dei pazienti maschili al momento della diagnosi sia già possibile evidenziale il ruolo del coinvolgimento linfonodo ascellare. Poiché non esistono motivazioni di ragione anatomica che provino che l’impiego della tecnica BLS non sia possibile nell’uomo, l’impiego di tale procedura viene fortemente consigliato dagli esperti.

Chirurgia Generale a Milano