Carcinoma del pancreas: statistiche e trattamenti

Editato da: Alice Cattelan il 14/03/2023

In questo articolo il Prof. Francesco Di Costanzo, clinico esperto in Oncologia Medica, ci parla di quanto sia diffuso il carcinoma del pancreas e delle modalità di trattamento

Quanto è diffuso il carcinoma del pancreas?

Nel 2022, sono state stimate circa 14.500 nuove diagnosi di carcinoma del pancreas, di cui 6.600 uomini e 7.900 donne.


La mortalità nel 2021, è stimata intorno 12.900 decessi (uomini = 6.300; donne = 6.600). La sopravvivenza globale per tutti gli stadi a 5 anni dalla diagnosi è di circa l’11% negli uomini e il 12% nelle donne.

Quali sono i principali fattori di rischio?

Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio, tuttavia altri ulteriori fattori sono rappresentati dall’obesità, dalla ridotta attività fisica, dall’elevato consumo di alcol e di grassi saturi e dalla scarsa assunzione di verdure e frutta fresca. Alcune patologie d’organo sono considerate condizioni di rischio come la pancreatite cronica, il diabete mellito e la pregressa gastrectomia.

Come si effettua la diagnosi?

La diagnosi avviene di solito per la presenza di sintomi come dolore, ittero e dimagrimento marcato. Solo il 10-15% dei pazienti è candidabile a una chirurgia con intento “curativo”, con una sopravvivenza stimata a 5 anni di circa il 20%.

La maggior parte dei pazienti alla diagnosi presenta malattia locoregionale non operabile per motivi anatomici di radicalità o metastasi a distanza. Nel primo caso è possibile un trattamento chemioterapico associato a radioterapia in casi selezionati. Nella malattia avanzata la chemioterapia con intento palliativo rappresenta il trattamento di prima scelta.

Quali sono i possibili trattamenti?

Attualmente il regime FOLFIRINOX o Nab-paclitaxel/Gemcitabina sono i più utilizzati rispetto alla monochemioterapia con sola Gemcitabina, in termini di risposte obiettive, sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale. Tuttavia il FOLFIRINOX è dotato di una elevata tossicità sistemica che ne limita l’utilizzo, anche nella schedule modificata, nei soggetti con età superiore a 70-75 anni.

Alcuni pazienti con caricinoma pancreatico presentano mutazioni dei geni BRACA-1 e BRACA-2 (circa il 4-7%) e possono giovarsi dopo una iniziale chemioterapia, quando hanno ottenuto un controllo della progressione, della somministrazione come terapia di mantenimento del farmaco PARP inibitore olaparib. In alcuni studi questo farmaco determina un significativo aumento della sopravvivenza libera da malattia.

Circa il 10-15% degli adenocarcinomi del pancreas è KRSwt (biologia molecolare), potrebbe avvalersi della combinazione Nimotuzumab, un anticorpo anti-EGFR, e Gemcitabina.

Nella gestione dei pazienti con carcinoma del pancreas è di fondamentale importanza, oltre alle citate chemioterapie, mantenere un buon performace status, limitare la perdita di peso attraverso un supporto nutrizionale e in casi selezionati applicare una terapia adeguata per il dolore che rappresenta, nella fase avanzata, uno dei problemi principali del peggioramento della qualità di vita dei pazienti.

Oncologia a Sesto Fiorentino